L’ex centrocampista della Fiorentina si racconta alla rosea
L’ex centrocampista Domenico Caso si è raccontato a La Gazzetta dello Sport: “Eboli? Ci sono nato, classe 1954, lì sono cresciuto. Padre poliziotto, poi salumiere, mamma casalin-ga, io e due fratelli, tutti interisti. La strada, l’odore della miseria, l’infanzia bellissima anche se povera, il NAGC Pezzullo, cioè il Nucleo Addestramento Giovani Calciatori di Eboli, l’allenatore Vittorio Moscarelli che quando avevo undici anni portò la squadretta a giocare al San Paolo, prima di una partita del Napoli di Sivori e Altafini. Fu una visione, come se apparisse la Madonna, anzi due. A 14 anni io, Gabriele Zottoli e Pasquale Fulgione entriamo nelle giovanili della Fiorentina. Dei tre sono l’unico ad essere arrivato in A. A Firenze conosco il grande Egisto Pandolfini, l’uomo a cui devo tutto”.
DEBUTTO IN A. “Al debutto in A, con la Fiorentina a diciotto anni, Pandolfini mi disse: “Ragazzo, stai attento a quello che fai perché certe carriere finiscono presto (Ride). Non è il massimo per incoraggiarti, no? Era diretto, senza fronzoli, ma leale, sincero, un maestro. In viola ci sono rimasto sette stagioni con grandi calciatori come Antognoni, Desolati, Roggi, è stato il periodo più bello”.
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Redazione LaViola.it