Torna il nodo delle partite nel 2025: il tempo sta per scadere e progressi intorno all’ipotesi dello stadio del rugby non se ne vedono
Come scrive il Corriere Fiorentino, se è vero che durante questa pausa di campionato i lavori sotto la curva Fiesole stanno andando avanti, è anche vero che progressi intorno all’ipotesi del Padovani non se ne vedono. E il tempo, considerato che lo stadio del rugby dovrebbe essere pronto all’inizio del campionato prossimo, sta ormai per scadere.
Sull’impianto di fronte al Franchi il Comune si è impegnato mettendo sul piatto 10 milioni: per portarlo a una capienza da 18 mila posti (e quindi a norma per la serie A), di milioni ne servono almeno altri 4-5, ma su questo punto tutto tace. L’ex sindaco Nardella parlò di un possibile sponsor a cui intitolare l’impianto e la sindaca Funaro vorrebbe dare continuità al progetto del predecessore, ma tutto passa da un eventuale accordo con la Fiorentina.
A breve sono previsti altri incontri tra Funaro e il d.g. viola Alessandro Ferrari: i rapporti tra le parti sono buoni e il dialogo va avanti, ma la strada che porta i viola al Padovani, inutile negarlo, è impervia. Senza un vero accordo sullo stadio del rugby (che la Fiorentina comunque non ha mai promosso), l’unica vera ipotesi sul tavolo è rimanere ancora nel Franchi-cantiere. Con la prospettiva di aumentare costi e tempi di questo periodo di limbo, tra settori chiusi e ruspe allo stadio.
Come da convenzione gli interventi si stanno concentrando in Fiesole (e parte di Maratona e Tribuna). Il rinforzo strutturale delle gradinate con fibra di carbonio è stato fatto e ora, dopo aver demolito il Parterre e rimosso la copertura della Tribuna laterale, le macchine stanno lavorando a quelle che saranno le fondamenta della nuova curva. A oggi le risorse per completare il progetto Franchi e coprire lo stadio non sono disponibili. Da tempo il Comune ha consegnato al governo una serie di progetti già finanziati con fondi di Palazzo Vecchio, affinché possa utilizzare i 55 milioni europei prima tagliati e poi riassegnati alla Città Metropolitana. Ma da Roma, in questo senso, non è ancora arrivata alcuna risposta.

Di
Redazione LaViola.it