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Franchi, accordo Comune-Fiorentina: Commisso pronto a mettere 50 milioni

Commisso - Fiorentina

Incontro importante quello che si è tenuto ieri al Viola Park tra la Sindaca di Firenze e il proprietario della Fiorentina

L’accordo c’è, e già questa è una notizia tutt’altro che secondaria visti gli anni di liti e incomprensioni sullo stadio. Rocco Commisso si è detto disposto a mettere 50 milioni di euro sul restyling del Franchi, a patto — come già aveva anticipato nell’intervista al Corriere Fiorentino della settimana scorsa — di averne il controllo totale 7 giorni su 7 e ottenere una concessione lunga sul modello Juventus. Scrive il Corriere Fiorentino.

È questa la novità più importante emersa dall’atteso faccia a faccia con la sindaca Sara Funaro al Viola Park, al quale hanno partecipato anche la moglie di Commisso Catherine, il d.g. viola Alessandro Ferrari e quello di Palazzo Vecchio Lucia Bartoli. I soldi viola, uniti ai famosi 55 milioni definanziati dall’Europa ma che Palazzo Vecchio conta di recuperare, sarebbero decisivi per ottenere la cifra che manca a finire il progetto, coprire per intero l’impianto e regalare un nuovo stadio alla città.

Una svolta resa possibile dal dialogo con la nuova sindaca (anche ieri i toni sono stati cordiali e distesi) e dal cambio di rotta dello stesso patron viola che fino a pochi mesi fa, deluso dai no e dalla burocrazia, ribadiva di non voler mettere «un penny» sul Franchi: «La Fiorentina ha dimostrato interesse ad avere un ruolo importante nella gestione dello stadio e delle attività collegate e tra le parti c’è disponibilità a collaborare», conferma la nota congiunta di club e Comune.

Nel faccia a faccia, Funaro ha spiegato che in base al lavoro dello studio Arup, i cantieri dovrebbero chiudersi nel 2029 e che la squadra, nel 2026, anno del centenario viola, potrà godere di una capienza oltre i 34 mila posti (10 mila in più degli attuali). Non basta però, perché sul tavolo c’è anche la concessione dello stadio stesso, che la Fiorentina vorrebbe più lunga possibile (49 anni è il massimo consentito dalle leggi) come fatto dalla Juventus a Torino.

In quel caso, il Franchi, pur rimanendo di proprietà comunale, diventerebbe di fatto un asset della società viola, aumentando il valore patrimoniale del club. Sul canone della concessione, su chi dovrà accollarsi la gestione ordinaria e straordinaria dell’impianto e sull’eventuale project financing che consentirebbe a un privato di investire su un progetto pubblico, si discuterà più avanti. Commisso infatti lunedì ripartirà per gli Usa, mentre i tecnici viola e di Palazzo Vecchio continueranno a lavorare insieme per trovare soluzioni ai problemi che restano.

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