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Fiorentina una volta eri il Bologna: ora ti sei intristita

Brucia ancora il ko di mercoledì sera soprattutto perché arrivato contro una formazione che ricorda molto quella viola all'inizio dell'avventura di Italiano

Il Bologna di oggi sembra la Fiorentina di ieri, dove per ieri va inteso il primo anno di Vincenzo Italiano. Gioca libero e fresco di testa, col sorriso sulle labbra, gioca contento di giocare, con armonia, quasi con allegria.

Scrive il Corriere dello Sport-Stadio. Si diverte in campo sapendo di far divertire il suo popolo. Ora il Dall’Ara è un contenitore di entusiasmi contagiosi, spinge la squadra che spinge la gente. E’ un fenomeno che a Firenze si è visto in diverse stagioni ma che sotto le due torri mancava da un po’ di tempo.

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IL CONFRONTO

Il Bologna è tutto quello che è stato la Fiorentina, per questo il derby di mercoledì sera rappresenta quasi uno scambio di consegne. La squadra di Italiano si è intristita. Il 5-1 sul Frosinone aveva aperto uno squarcio nel grigiore di questo sofferente 2024, uno squarcio che la squadra si era illusa di trasformare in un rilancio, ma il Bologna non gliel’ha permesso e l’ha riportata al suo stato di difficoltà.

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Otto partite ufficiali, una vittoria, un pareggio e cinque sconfitte. Che pesano e fanno male perché si portano dietro anche l’incapacità di riprendere il filo del gioco, di tornare se non bella almeno efficace come nelle tre vittorie di fila per 1-0 del dicembre scorso.

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Il gioco era già sbiadito, ma il risultato confortava un atteggiamento diverso. Adesso non c’è più il gioco e non ci sono più i risultati.

In questa fase di stagione le differenze fra Bologna e Fiorentina sono evidenti e sono state confermate dallo scontro diretto

Delle ultime quattro partite di campionato Thiago Motta ne ha vinte tre e una l’ha pareggiata a San Siro contro il Milan. Ha segnato sempre, in totale 11 gol, ma soprattutto ha giocato sempre bene. Il Bologna ha un centravanti che incanta per la tecnica di cui dispone, un talento atteso dal salto finale e decisivo per stabilirne la grandezza: in area di rigore non deve confondersi di fronte alla scelta finale.

Ma anche quando sotto porta sbaglia così tanto, Zirkzee impressiona per la qualità delle giocate, con decine di palloni a favore degli esterni o degli inserimenti di Ferguson. Il centravanti attuale della Fiorentina è un cannoniere che ha bisogno di ritrovarsi anche fisicamente, una punta da area di rigore, il gioco va portato fin sui piedi di Belotti, non sarà mai lui a crearlo.

Zirkzee solleva il Bologna, Belotti deve farsi sollevare dalla Fiorentina. Altra differenza: i due finti trequartisti. A Ferguson è stata consegnata la fascia di capitano e la sta onorando con prestazioni da calcio totale, non sbaglia mai la posizione, né un movimento, né un attacco.

E’ quello che fino a qualche tempo fa riusciva a Bonaventura, stesso ruolo, stessa sensibilità tattica, ma adesso non proprio lo stesso rendimento. Uno vola, l’altro frena.


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