Dopo la cessione di Vlahovic e il durissimo sfogo del presidente, l’obiettivo è salvaguardare il gruppo
Difficile intercettare opinioni definite all’interno della Fiorentina dopo lo sfogo di Commisso, che ha lasciato sospesa una questione non trascurabile («Devo fermarmi a riflettere») aprendo di fatto nuovi scenari. Sul conto dei quali nessuno ha certezze. Sebbene ieri un primo segnale sia arrivato dopo un lungo colloquio fra il proprietario della Fiorentina e il capitano Biraghi. Un modo per testimoniare il proprio sostegno alla squadra in un momento in cui sono possibili sbandate emotive. Considerato il clima nuovamente acceso per la cessione di Vlahovic alla Juve. Scrive La Nazione.
A margine della presentazione del nuovo centravanti brasiliano Cabral, il direttore sportivo Pradè non ha nascosto l’ampiezza dei timori condivisi all’interno del club: «Ho sentito le parole del presidente e sono preoccupato… Comprendo il suo stato d’animo e la sua delusione, perché ci ha messo soldi e passione. Capisco come si senta, io con la squadra e con l’allenatore, insieme ai dirigenti, ci metteremo tutto per ridargli entusiasmo».
C’è poi un aspetto sentimentale più difficile da affrontare. Cioè la delusione che ha travolto moltissimi tifosi per la cessione di Vlahovic alla Juve, proprio lei, non una squadra qualsiasi. Ancora Pradè: «Cercheremo di recuperare anche i tifosi…. E sappiamo che si può fare attraverso i risultati e vincendo tante partite». Lo svolgimento del mercato ha avuto uno sviluppo improvviso dopo l’ingaggio di Ikoné (15 milioni) e il prestito di Piatek (diritto di riscatto a 15).
Chiusura su Italiano, allenatore stimatissimo: «Siamo molto contenti del suo lavoro. C’è grande condivisione con lui su tutto, non abbiamo affrontato il discorso di blindature, perché è un contratto che abbiamo fatto pochi mesi fa. Ci piacerebbe molto fare un percorso lungo assieme. Poi le cose vanno decise in due».
Di
Redazione LaViola.it