Su La Repubblica viene ripercorsa la stagione viola, definita come un campionato forse mai veramente iniziato. Qualche notizia positiva, poi tanti errori dai quali la Fiorentina dovrà imparare. Partendo dall’allenatore: mai tenerne uno non convinto del programma e congelato nel suo distacco. Detto che le responsabilità non sono solo del tecnico ma anche di chi ha portato a Firenze molti figuranti e pochi giocatori di livello, se la società non ci crede, l’allenatore non ci crede, diventa folle immaginare che ci creda una squadra. Poi quei mesi di vuoto totale tra l’esautoramento di Pradè e l’arrivo di Corvino, altro errore strategico. Il ricordo che rappresenta bene la stagione viola è senz’altro l’eliminazione patita in Europa League. La differenza l’ha fatta la motivazione, quella del Borussia. Resterà anche la presentazione del secondo plastico (dopo quello del 2008) della cittadella nella storia di questo 2016/2017. Tra gli aspetti puramente positivi, oltre alla vittoria sulla Juventus al Franchi, c’è il ritorno di Antognoni in società, la bella storia di Chiesa jr. e la consacrazione di Bernardeschi.
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Fiorentina, la lezione da non dimenticare di una stagione mai iniziata
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