I viola chiudono il tour de force come l’avevano iniziato, ovvero con una vittoria. Ma nel mezzo tanti problemi e poche soddisfazioni
La stagione della Fiorentina era iniziata con la vittoria casalinga contro la Cremonese alla prima di campionato ed è arrivata alla pima sosta della stagione regalando ai viola un’altra vittoria, contro li Verona. Nel mezzo però Italiano ha dovuto fare i conti con tanti problemi. Dagli infortuni che hanno tenuto fuori i giocatori più forti come Milenkovic, Dodo, Nico Gonzalez, ma anche calciatori come Duncan. Fino ai problemi di ambientamento di altri giocatori, su tutti Ikoné, Cabral e Jovic.
Tre acquisti che ad oggi si possono inserire tranquillamente nella categoria incompiuti
Ikoné ha messo a segno il primo gol stagionale proprio contro il Verona ma questo non deve far dimenticare le prestazioni assolutamente insufficienti che ha messo in campo nelle settimane precedenti. Speriamo che sia questo il caso della rondine che fa primavera. Ma certamente il rendimento di Ikoné non è assolutamente all’altezza dell’esborso fatto da Commisso ormai 9 mesi fa. Eppure la fiducia di Italiano l’ha sempre avuta, ma sembra sempre un pesce fuor d’acqua rispetto alla Fiorentina.
Cabral ancora non si è capito chi è e cosa possa dare alla squadra
Poi c’è Cabral, anche lui arrivato a gennaio. Indicato come il sostituto di Vlahovic in questa stagione è stato capace di segnare solamente una rete, nella gara di andata contro il Twente. Poi tanta confusione e zero gol. Neanche contro il Riga dove ha avuto almeno 4 occasioni nitide che tra sfortuna e incapacità non ha concretizzato. Dunque Cabral di preciso cosa può dare alla Fiorentina? E’ una domanda ad oggi che rimane senza risposta.
E poi c’è Jovic, giocatore tutt’altro che riacceso, e sempre più chiuso in se stesso
Luka Jovic ha scelto la Fiorentina per rilanciarsi dopo gli anni bui al Real Madrid. Ha scelto Firenze per Italiano, perché lo ha ritenuto l’allenatore giusto per farlo rinascere. Da Moena il tecnico della Fiorentina ha sempre parlato di una luce da riaccendere nella testa di Jovic.
Un uomo da far tornare giocatore affinché possa far fruttare la sua innegabile classe. Ecco ad oggi possiamo dire che la luce è sempre spenta, e il buio che circonda Jovic è addirittura forse più scuro che a inizio stagione. Contro la Cremonese qualche sprazzo si era visto, oltre al gol, ed era chiaro che non gli si potesse chiedere tanto di più per una condizione fisica non ottimale.
Ma ora sono passati mesi, la Fiorentina ha giocato 7 partite di campionato e 4 di Conference League. Risultato? Siamo ancora fermi al gol fatto con la Cremonese. E li gioco e la condizione fisica di Jovic non si sono affatto evoluti. E’ un calciatore potenzialmente decisivo ma praticamente poco sfruttabile per Italiano.
Così si torna al principio: se non si riaccende la famosa luce Jovic resta un giocatore normalissimo. Come Cabral, come Ikoné, come tanti altri. Mentre la Fiorentina avrebbe bisogno di un giocatore decisivo, un leader, un uomo di riferimento.
Tra le tre delusioni offensive spicca Kouame: grinta, motivazione e voglia di riprendersi il suo posto
Mentre i tre sopracitati sembrano giocare alla meno Christian Kouame ha fatto il contrario. Da partente sicuro in estate l’ivoriano è stato capace di ritagliarsi il suo spazio. Prima in ritiro, poi nella stagione ufficiale. Partito come quinto esterno è diventato già alla prima di campionato un titolare. Ha scalato la gerarchia di Italiano imponendosi presto davanti ai vari Saponara e Ikoné.
Poi come se non bastasse ha proseguito la sua ascesa anche con le punte. Contro il Verona è arrivata la sua occasione. Italiano lo ha preferito sia a Jovic che a Cabral. Risultato: si è visto un attaccante mobile, in fiducia, in campo con entusiasmo. Sicuramente impreciso, sicuramente arruffone, ma che almeno in campo ha messo testa e cuore e anima. A differenza degli altri.
E allora bravo Kouame che non voleva fare l’esterno e che invece si è rivelato essere arma importante. Che voleva fare il centravanti e con il Verona è riuscito anche a centrare questo obiettivo. Bravo lui, perché nella Fiorentina di Italiano è così. Chi si impegna e merita la domenica (e il giovedì) gioca, a prescindere da quale sia il suo nome sulla maglia.
Chiaro però che se Kouame (giocatore con la valigia in mano) mette in panchina Cabral (15 milioni) e Jovic (super ingaggio e titolare favorito in estate) significa che la Fiorentina ha sbagliato tutto sul mercato. La speranza è che in queste due settimane di lavoro soprattutto Cabral (visto che Jovic è in nazionale) possa uscire dal guscio e cominciare ad essere un valore aggiunto per la squadra viola. Altrimenti Kouame ne giocherà tante, e meritatamente.

Di
Francesco Zei