Per capire l’occasione mancata dai viola basta vedere i numeri del Sassuolo: prima volta porta inviolata dopo 27 partite. E prima vittoria dopo 5 gare
Con volontà, cuore, sprazzi di gioco e il settimo gol di Pinamonti in campionato, vince il Sassuolo che veniva da un punto appena negli ultimi cinque turni e che alla 27ª partita riesce a mantenere inviolata la propria porta. Perde la Fiorentina che, viceversa, veniva da tre successi di fila tutti per 1-0 che l’avevano portata fino al quarto posto e lì rimane comunque al giro di boa, ma la sconfitta di ieri sera è un passo indietro nel rendimento e nella personalità. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
TUFFO NEL PASSATO
Soprattutto nel primo tempo, che è stato un tuffo nel passato, recente e meno recente, per rivedere la versione di Fiorentina meno brillante e più preoccupante. Quella che teneva palla (64 per cento al 45’) e che raramente riusciva a incidere, come dimostra sempre tra i numeri l’unico tiro (fuori).
E questo perché Ikoné e Brekalo non trovavano mai uno spunto che fosse uno, girando qua e là per il campo, approssimativi, e in quella confusione ci finiva suo malgrado coinvolto anche Bonaventura, spesso scavalcato nello svolgimento dell’azione con ovvi e prevedibili risultati. Imitati da Nzola che di suo non riusciva a mettersi in proprio nella maniera giusta per creare pericoli davanti a Consigli.
BRAVO SASSUOLO
Intendiamoci: demeriti della Fiorentina, ma anche meriti evidenti del Sassuolo che ha fatto esattamente quello che gli aveva chiesto Dionisi per mettere in difficoltà la squadra viola, andando in pressone al momento giusto sul giro palla orizzontale e lento di Milenkovic e compagni, schermando Bonaventura, lasciando che Arthur e il portatore di palla (su cui usciva una volta Thorstvedt e una volta Henrique) fosse quasi costretto a servire Ikoné e Brekalo, gli anelli deboli della catena, chiamando fuori gli esterni bassi avversari con rapidi uno-due.
Non a caso così è nato il gol al 9’ segnato con un piatto destro da Pinamonti, dopo che Kayode è rimasto a metà strada tra il passaggio di Henrique e la corsa in profondità di Pedersen e per il terzino norvegese è stato facile trovare il centravanti solo soletto davanti a Terracciano, perché Milenkovic e Quarta intanto erano stati attratti dal pallone.
Copione simile per il tiro alto ancora di Pinamonti (12’) e per il gol annullato per fuorigioco a Berardi (19’) in venti minuti da brivido per la Fiorentina. Che poco, anzi nulla, ha fatto poi per pareggiare fino all’intervallo.
PARTITA PAZZA
Ripresa se possibile iniziata peggio dalla Fiorentina che al 3’ subiva il raddoppio del Sassuolo firmato da Thorstvedt, ma dopo lunga visione al video, richiamato dalla squadra Var, Abisso annullava il gol valutando Henrique in fuorigioco nel frammento precedente dell’azione ed era una decisione che scatenava chiaramente le furiose proteste di tutta la squadra emiliana.
Mentre Italiano inseriva Beltran e Duncan per provare a cambiare la sua impostazione e i destini della partita, la partita stessa “impazziva”. Un tocco col braccio di Ferrari sul colpo di testa di Milenkovic in area neroverde veniva punito col rigore che Consigli respingeva a Bonaventura (19’) e nel caos di una gara ormai sganciata da qualsiasi canone tattico e di logica, due minuti dopo la Fiorentina pareggiava con Quarta al secondo tentativo dopo che il primo era respinto dalla traversa. Niente da fare: fuorigioco di partenza sul tiro da fuori area di Duncan.
Italiano aggiungeva ancora Parisi come esterno offensivo al posto di Brekalo e Dionisi passava a tre dietro con Tressoldi per Laurienté, ma ormai era attacco (disordinato) contro difesa (a volte in affanno). Con qualche mischia fino al 98’ che i calciatori viola creavano di nervi e rabbia, ma senza risolverla a loro favore, perché Consigli e Ferrari avevano sempre la meglio.
Di
Redazione LaViola.it