In arrivo una struttura indipendente per selezionare i migliori direttori di gara. La Serie A apre, l’AIA si oppone: è scontro sul futuro del VAR
La FIGC sta preparando una vera rivoluzione nel mondo arbitrale. Dopo le polemiche sugli errori al VAR, l’obiettivo è sottrarre all’Associazione Italiana Arbitri (AIA) il potere di selezionare e promuovere i direttori di gara di Serie A e B. Al suo posto nascerebbe una struttura indipendente, ispirata al modello del professionismo, con il compito di valorizzare i migliori arbitri senza condizionamenti politici o territoriali.
Oggi la gestione è interamente affidata all’AIA, che formalmente premia il merito ma spesso subisce il peso dei rapporti interni e delle pressioni locali. Il rischio è che emergano figure “rappresentative” più che realmente meritevoli. La riforma prevede un direttivo a tre (FIGC, Lega Serie A e Lega Serie B) incaricato di nominare il designatore e il suo staff. Intorno agli arbitri verrebbe creata una vera squadra di supporto, con preparatori atletici, medici, psicologi e match analyst.
L’AIA, già esclusa dal voto in assemblea federale, si oppone con forza, mentre la Serie A appare favorevole, anche alla luce delle recenti aperture su RefCam e announcement. Restano però i nodi economici: il modello inglese costa circa 40 milioni di sterline l’anno. Nonostante ciò, tra gli arbitri cresce l’attesa di un riconoscimento come professionisti a tempo pieno.
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Redazione LaViola.it