Da Quarta a Biraghi, da Ikoné a Kouame, fino a Pongracic: ingaggi pesanti e voglia di giocare (magari altrove)
Spazi ridotti, le scelte del tecnico, la voglia di cambiare aria. Il nuovo ciclo tecnico guidato da Raffaele Palladino ha restituito una Fiorentina capace di lottare per i primi posti del campionato nel girone di andata, seppur con la flessione di risultati (e di prestazioni) delle ultime partite. Ma ha anche messo in atto scelte ‘forti’ per quanto riguarda i senatori degli ultimi anni, andando a continuare quella linea di rivoluzione tecnica che già la scorsa estate la società aveva inaugurato.
SENATORI. Se Martinez Quarta ha già salutato, sei mesi dopo il rinnovo di giugno, Cristiano Biraghi farà presto altrettanto. Ma non solo, perché sono diversi i giocatori che, chiusi rispetto alle aspettative dalle scelte dell’allenatore, vorrebbero giocare di più. Magari altrove. Insomma, i cambiamenti potrebbero continuare (eccome) in questo gennaio, riguardando anche giocatori dagli stipendi importanti.
POSSIBILI PARTENTI. Quarta, ad esempio, guadagnava 1,5 milioni netti con il nuovo contratto. Biraghi ne percepisce 1,7 annui, gli stessi di Kouame e Ikoné. Mica pochi. E Pongracic? Per strapparlo al Rennes in extremis gli è stato garantito un ingaggio stagionale da oltre 2 milioni. Del resto doveva essere il valore aggiunto in difesa, in sostituzione di Milenkovic. Il campo ha detto altro. Altri non certi di restare? Parisi (richiesto da diverse squadre, lui vorrebbe giocare con continuità) guadagna 1,5 netti, Kayode 1 milione, Terracciano 900mila euro, Christensen 500mila. Se partissero tutti sarebbero 12,6 milioni di euro netti risparmiati sul monte ingaggi annuale, 20 milioni al lordo (dati Capology). Considerando che su alcuni di questi (come Pongracic, Ikoné e Christensen) agiscono ancora gli sgravi del Decreto Crescita.
REINVESTITI. Chiaramente si parla di monte stipendi annuale, quindi per il restante di questa stagione i costi andrebbero dimezzati. Ma in caso di cessioni definitive i ‘tagli’ si ripercuoterebbero anche per le prossime annate. Soldi ‘risparmiati’ che potrebbero essere reinvestiti in entrata. Valentini ad esempio è arrivato con uno stipendio da circa 1 milione di euro netto, Folorunsho dovrebbe guadagnare circa 1,5 milioni netti, Pablo Marì a Monza percepisce 1,6 milioni netti, che però al lordo ‘pesano solo’ 2 milioni per il Decreto Crescita. Per le fasce di difesa si era parlato di Coulibaly, che al Parma guadagna circa 200 mila euro netti. Davanti invece, arrivassero offerte per Kouame e Ikoné (3,4 milioni netti, 5,3 lordi in accoppiata), la Fiorentina potrebbe investire anche i soldi dei due ingaggi pesanti per quell’esterno di valore che la società sta cercando, come Luiz Henrique.
Di
Marco Pecorini