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Esterni, solo sette reti in quattro. Italiano ha finito la pazienza

Esterni deludenti tranne, ovviamente, l’infortunato Nico Gonzalez. E la pazienza in casa viola sembra ormai finita

Se c’è un chiodo sul quale batte costantemente il martello di Vincenzo Italiano è quello della mancanza dei gol degli esterni offensivi, che lui considera dei veri e propri attaccanti. Al di là di Gonzalez (la speranza è di recuperarlo in poco più di un mese) non è ancora riuscito a far decollare gli altri. Scrive La Nazione.

E’ un po’ come se la sua Fiorentina fosse zoppa. Ha sperato in Ikoné. Sono due anni che lo pungola in allenamento. Lo ha difeso. Anche domenica contro il Verona quando alle sue spalle sentiva qualche mugugno di troppo. Ma ha capito ormai che la continuità non è virtù del francese. Ha puntato su Sottil, ci crede fortemente. Qualche segnale l’ha avuto, ma l’ultima settimana è stata complessa pure per lui dal punto di vista fisico.

Morale della favola: un tempo contro il Verona e cambio forzato all’intervallo. Sa che Brekalo ha qualità diverse dagli altri. Ma oggi è quello più indietro. Raramente ha inciso. Un solo gol in maglia viola. Molti pali colpiti quando era più presente nelle rotazioni. Adesso è lontano anche da quelle. E poi Kouame. Difficile dirgli qualcosa. Anzi, classico giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero. Ma la sua storia parla chiaro. Non ha nelle gambe i gol che servirebbero. Utile sì, un fattore no.

La fotografia è presto fatta, con i numeri che rimangono impietosi

In quattro hanno segnato 7 volte (3 gol Sottil, 2 Ikoné, 1 Kouame, 1 Brekalo). Bottino inferiore ai 9 gol stagionali di Nico Gonzalez. D’accordo, lo status del calciatore è diverso, ma se in quattro non raggiungono nemmeno quanto fatto da un solo compagno il dato è allarmante. Da qui il concetto seguente. Persino ovvio. Serve un cambio di passo a stretto giro di posta.

Italiano ha bisogno in primis di risolvere gli acciacchi di Sottil, poi di trovare un appiglio nell’orgoglio di Ikoné. Gli esterni titolari oggi sono loro anche perché Kouame a breve saluterà il gruppo per disputare la Coppa d’Africa. E la prospettiva della Costa d’Avorio (paese ospitante) è senz’altro quella di arrivare in fondo. Insomma, mancherà a lungo.

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