E’ capocannoniere del campionato in attesa di Immobile, ieri doppietta al Castellani nella prima tappa toscana prima del ritorno al Franchi
Minuto 93 e qualche spicciolo di secondo, il coro “Dusan Dusan” parte dallo spicchio dei tifosi bianconeri e poi si propaga per tutto il resto dello stadio Castellani, dove ci sono parecchi juventini. Succede non dopo uno dei due gol ma per una palla che Vlahovic difende strenuamente contro tre avversari, costretti al fallo per fermalo. Allegri se lo coccola con un buffetto sulla testa e il popolo juventino s’esalta. Lui ringrazierà poco dopo, al fischio finale, applaudendo chi lo invocava dagli spalti. DV7 è il simbolo della nuova Juventus, quella che ha smesso di piangersi addosso per l’addio di Cristiano Ronaldo ed è tornata a essere ambiziosa. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
VERSO FIRENZE. La metamorfosi della Signora era iniziata prima dell’arrivo del nuovo principe del gol, ma in Vlahovic ha trovato un fantastico trascinatore. Vlahovic è l’uomo della rimonta e della fiducia ritrovata, il condottiero con la faccia da bambino che all’inizio di ogni partita si bagna i capelli e in campo non spreca mai un pallone importante. Ha segnato prima di sinistro, fintando con il destro sull’assist di Cuadrado, e poi con un tocco sotto di destro dopo aver agganciato il suggerimento di Morata con il piede mancino. Il modo migliore per prepararsi al ritorno a Firenze: Empoli è stata la prima tappa toscana verso la sua ex casa, dove però i tifosi viola più che con un mazzo di fiori lo attendono con un bel carico di rancore, perché non hanno digerito l’addio di gennaio e soprattutto la scelta di lasciare la Fiorentina per la nemica più odiata, la Signora. «Non so che cosa dire – ha detto il serbo a fine partita -, le sensazioni sono un po’ mischiate. Ringrazio la Fiorentina e il suo pubblico, ho vissuto anni bellissimi a Firenze e sarà sempre parte di me».
Di
Redazione LaViola.it