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Dragowski-Terracciano, riparte la sfida. Italiano ‘aggiorna’ le gerarchie?

Dragowski e Terracciano

Dalle lacrime del polacco a Napoli al ritorno in gruppo, ma ‘San Pietro’ ha convinto negli ultimi tre mesi: che farà il tecnico viola?

Le ultime immagini di Dragowski in campo lo raffigurano in lacrime nel finale della gara contro il Napoli. Era il 3 ottobre, la sofferenza degli ultimi minuti senza poter essere sostituito e con i suoi sotto 2-1 al Franchi. Da allora, dopo gli esami che avevano evidenziato “una lesione di secondo grado della giunzione miotendinea del retto femorale della coscia destra”, il portiere polacco non è andato più neanche in panchina. Era tornato a lavorare a parte al centro sportivo, negli ultimi giorni ha invece ripreso gli allenamenti in gruppo. La sensazione, insomma, è che a breve possa tornare a piena disposizione di Italiano.

GERARCHIE. Già, ma che scelte farà il tecnico? “Terracciano si sta ritagliando lo spazio che merita perché è serio, si allena bene ed è applicato. Gli faccio i complimenti perché mi mette in difficoltà nella scelta del portiere”, disse Italiano dopo la vittoria contro l’Atalanta ad inizio stagione, quando preferì Terracciano a Dragowski che era rientrato tardi dall’impegno con la Polonia. Poi, la gara successiva, contro il Genoa, di nuovo spazio al polacco: “Nell’ultima gara ho scelto Terracciano perché aveva lavorato per 15 giorni a Firenze preparando bene la gara con l’Atalanta. Altri giocatori sono arrivati in ritardo dai loro impegni con le Nazionali. In porta ci sono delle gerarchie e i ragazzi lo sanno”. Già, le gerarchie. Ma dopo le ultime 12 giornate giocate a livelli molto buoni (a parte l’ultima del 2021 contro il Verona) da Terracciano, i ruoli saranno sempre quelli di inizio stagione?

‘SAN PIETRO’. Perché i numeri fin qui dicono di sole 4 presenze, più i primi 17 minuti contro la Roma, per Dragowski, mentre di 16 presenze, più i 73′ dell’Olimpico, per Terracciano. Sulla maglia ‘San Pietro’ (così lo chiamò anche Commisso dopo la vittoria di Bergamo) ha il numero 1, e in effetti negli ultimi mesi è diventato senz’altro qualcosa in più di un semplice ‘dodicesimo’ di lusso. Le sue parate sono state decisive nelle vittorie di prestigio contro Milan e appunto Atalanta, mentre contro il Verona e ad Empoli, oltre che sul gol preso da Cuadrado allo Stadium sul suo palo (ma decisiva fu la deviazione di Biraghi), un paio di indecisioni sono costate caro. Però, soprattutto, Terracciano è stato praticamente sempre impeccabile con i piedi. Una qualità fondamentale nel gioco di Italiano, che poggia l’azione sulla costruzione dal basso. Una sicurezza trasmessa a tutta la squadra, che lo coinvolge spesso anche con passaggi rischiosi. Non solo, perché il numero 1 viola è stato anche il portiere che ha percorso più chilometri in Serie A: ben 6,9 di media a partita, davanti a Tatarusanu (6,06), Maignan (5,99), Rui Patricio (5,8) e a tutti gli altri.

DRAGO E IL FUTURO. Un portiere quindi totalmente inserito nel contesto di gioco di Italiano. E Dragowski? Il polacco è partito subito in salita, con il rosso in uscita fuori area contro la Roma tra le grandi proteste dei viola. Poi il ritorno contro il Genoa, con l’importante parata su Destro in avvio. Dopo un paio di indecisioni contro l’Inter, l’importante prova di Udine e le risposte su Insigne e compagni contro il Napoli, ultima gara giocata e amaramente persa in rimonta. Ora, dopo mesi rimasto a guardare alla ricerca della miglior condizione, ecco che il rientro si avvicina. Classe ’90 Terracciano, classe ’97 Drago. Che farà Italiano? A inizio stagione c’erano delle gerarchie chiare, ora qualcosa potrebbe essere cambiato. Anche in ottica futura. Perché se il polacco comunque ha rappresentato in questi anni anche un giovane di solide prospettive da far crescere, ecco che i mancati passi avanti per il rinnovo aprono a scenari diversi. Anche sul suo futuro. Il contratto è infatti in scadenza 2023, come Vlahovic. E senza aperture decise nei prossimi mesi, le strade potrebbero separarsi la prossima estate. Con Napoli ed Inter che già da tempo ci starebbero pensando, mentre in chiave viola si è parlato più volte del fiorentino Cragno e di Meret. Ora però testa solo al campo. E palla ad Italiano. Chi sarà il portiere viola ad inizio 2022?

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