Futuro incerto per il portiere polacco, scivolato progressivamente in panchina: adesso il titolare è Terracciano. Giovedì sarebbe stato comunque squalificato
Bart Dragowski pare essere entrato nella parte più lontana della panchina. Quella che Italiano vede poco, complice alcuni errori che hanno pesato nella scelta. Almeno per il momento. Non è stata, fino ad ora, un’annata da incorniciare per Drago che probabilmente sta pagando più di tutti il cambio di sistema di gioco, con l’estremo difensore, appunto, chiamato maggiormente in causa dai compagni non solo per far ripartire l’azione con i piedi, ma anche per tenere corta una squadra votata al pressing; pronta a riversarsi nella metà campo avversaria. E quindi da accompagnare e assecondare. Non sempre gli è riuscito e alla fine Terracciano gli è stato preferito, scrive stamani La Nazione.
Si è accomodato in panchina nelle ultime quattro gare, a parte la gara di Napoli di Coppa Italia dove è stato espulso a fine primo tempo. Così l’ex numero 12 il nuovo titolare e questo di fatto ha rimesso in discussione il futuro di Dragowski. Il procuratore del polacco non l’ha presa benissimo e non l’ha mandate a dire. Con cortesia, certo, ma in modo netto. Il contratto scade nel giugno del 2023 e le richieste non mancherebbero. L’obiettivo ora è riprendersi la porta. Dipende solo da lui.
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Redazione LaViola.it