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Destinazione Europa: vincere contro il Panathinaikos per dare una svolta positiva alla stagione

Primo match europeo del 2025 per la Fiorentina che, dopo aver evitato i 1/16 di finale, vola in Grecia con l’obiettivo di scongiurare una nuova Atene

La partita di andata del turno di ottavi di finale della competizione europea vede i viola scendere sul campo dello Stadio Olimpico Spyros Louis per sfidare la formazione situata nella parte orientale della capitale ellenica: il Panathinaikos, un club polisportivo con una tradizione calcistica forgiata nei valori greci.

STORIA. Con sede ad Atene, la società greca deve i suoi natali a Giorgios Kalafatis, calciatore che al termine delle Olimpiadi del 1906 decide di fondare un’associazione interamente dedita al gioco del calcio. Fondato nel 1908 con la denominazione di Podosferikos Omilos Athinon, l’anno successivo viene ammesso nel primo torneo calcistico ufficiale greco: la Coppa S.E.G.A.S. Nel 1919, dopo aver anche cambiato nome, adotta il trifoglio come emblema e il verde come colore sociale e vince il suo storico primo campionato greco. Seguono poi gli anni del secondo Dopoguerra, contraddistinti da una forte tradizione nazionale che colloca il Pana nell’Olimpo delle squadre greche assieme all’Olympiacos e all’AEK Atene.

MOMENTI DI CRISI. Non sono mancate anche importanti difficoltà, soprattutto per mezzo della crisi finanziaria del 2009. Il club di Atene venne infatti travolto dalle conseguenze negative della crisi globale e dovette cambiare presidente in ben otto occasioni tra il 2008 ed il 2017. Un lungo periodo di instabilità che ha comportato una netta frenata delle ambizioni di ascesa internazionale del club. Attualmente il presidente del club è Vasilis Konstantinou, ex bandiera del Panathinaikos tra il 1962 e il 1982.

PALMARÈS. Certamente una delle squadre più titolate della Grecia. I “prasini” (così definiti in virtù colore verde adottato sulle maglie e sullo stemma), oltre ai già citati successi nelle competizioni nazionali, hanno vinto molto altro soprattutto nella seconda metà del secolo scorso dove si concentrano ben 43 trofei: 20 campionati, 20 coppe nazionali e 3 supercoppe. Poche invece le soddisfazioni a livello europeo: il maggior risultato raggiunto è stata la finale di Coppa dei Campioni del 1970-1971 persa per 2-0 contro la celebre Ajax del calcio totale.

UN RENDIMENTO NON ESALTANTE. Dopo 24 giornate di campionato il Panathinaikos si trova al terzo posto con 49 punti (1,96 pt/partita), a 8 punti dal primo posto occupato dall’Olympiacos. Peraltro, ad una sola giornata dal termine della Regular Season, il Pana si trova già qualificato per la Poule Scudetto.

ALTALENANTE IN EUROPA10 punti nel girone unico di Conference League, frutto di 1 pareggio (alla prima giornata contro i bosniaci del Borac), 2 sconfitte (contro gli inglesi del Chelsea e gli svedesi dello Djurgarden) e 3 vittorie (contro i finlandesi dell’HJK, i The New Saints del Galles ed i bielorussi della Dinamo Minsk). Rendimento variegato che ha posto la formazione ellenica a dover giocarsi il play off contro gli islandesi del Vikingur Reykjavik, superati con difficoltà solo nel match di ritorno in virtù della miglior differenza reti.

LA ROSA. Una rosa di poco superiore al doppio di quella del Vitoria Guimaraes (precedente avversario europeo della squadra gigliata), il cui valore totale di mercato si avvicina ai 102 milioni di euro. Spicca il giovane attaccante greco (e capitano) classe ‘00 Fotis Ioannidis, la cui valutazione si assesta intorno ai 18 milioni di euro. Da segnalare anche Tete, ala destra ex Shakhtar, Lione, Leicester e Galatasaray. Per lui sono arrivate dieci reti e tre assist in quaranta partite stagionali giocate. Un bottino niente male. 11 milioni di euro, invece, la sua valutazione di mercato. Inoltre, vale la pena ricordare che tra le proprie fila la formazione ellenica conta anche l’ex portiere della Fiorentina Bartlomieij Dragowski e l’ex trequartista di Sampdoria, Sassuolo e Benevento Filip Djuricic. Quotazioni distanti da quelle dei titolari della rosa viola, ma da non sottovalutare. Infine, l’allenatore è Rui Vitoria, ex giocatore portoghese con una carriera non esaltante, vissuta a cavallo tra le due maggiori leghe della federazione lusitana (Paços Ferreira, Vitoria Guimaraes e Benfica) ed alcune squadre decisamente più esotiche come Al-Nassr e nazionale egiziana.

Dopo la vittoria contro il Lecce, occorrerà quindi uno sforzo ulteriore per dare seguito ai segnali di ripresa mostrati dalla formazione viola nell’ultimo turno di campionato ed entrare in un mese di marzo che si preannuncia già infuocato.

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