Un punto in cinque partite, le dure parole di Pradè, il confronto al Viola Park. È cambiato tutto dall’andata
Dal Torino al Torino, nel giro di due mesi e mezzo. È cambiato un po’ tutto nel mondo viola. Nella gara d’andata, il 3 novembre all’Olimpico Grande Torino, la Fiorentina centrava la sua 5° delle 8 vittorie consecutive. Una Viola che viaggiava sulle ali dell’entusiasmo, delle sicurezze, della solidità difensiva e del cinismo d’attacco, con quel gol di Kean su lancio lungo di Ranieri che valse una vittoria importante in quello che allora era considerato uno scontro diretto.
LA CLASSIFICA. Le due squadre, alla vigilia di quell’11° giornata, erano separate da 5 punti. Se i granata erano già in flessione dopo un inizio ottimo, i viola stavano volando verso le prime posizioni. Un filotto da podio, per la squadra di Palladino, che si confermò al 3° posto insieme ad Atalanta e Lazio dopo quel successo. Oggi la distanza in classifica è ancora più grande, di 10 punti, perché la squadra di Vanoli viene da soli 8 punti fatti nelle ultime 11 giornate, con la zona retrocessione fattasi vicina, distante ora 4 punti.
RIALZARSI. Insomma, se la Fiorentina cerca una scossa dopo risultati e prestazioni delle ultime settimane, il Torino non è che sia in grande condizione. Anzi. Ma i granata vengono dalla prova più confortante nel derby contro la Juve. Palladino dal canto suo viene dalla sconfitta più dolorosa dei suoi mesi alla Fiorentina, quella di Monza, che però a dire del mister ha prodotto il confronto (quello al Viola Park con la squadra) più costruttivo da quando allena. E allora ecco la riprova del campo, là dove c’è bisogno di dare un segnale. Forse anche più di uno. Il tecnico assicura che niente si è rotto nello spogliatoio, che non è un problema fisico, ma che la Fiorentina sia meno squadra rispetto a due mesi e mezzo fa, quando vinceva a Torino, è emerso con chiarezza prima sul campo e poi dalle parole di allenatore, direttore sportivo e giocatori.
CARATTERE, ANCHE PER LA CLASSIFICA. Serve una corsa in più per il compagno, per dirla con le parole di Ranieri e di Palladino. Serve la mano dell’allenatore, forse anche come accorgimenti tattici. Serve una prova di spessore anche dal punto di vista caratteriale e di intensità, perché il Torino non avrà grandi qualità tecniche ma con fisicità e pressione può senz’altro mettere in difficoltà questa Fiorentina. Ora anche la classifica chiede un colpo di reni, con il Bologna che ha momentaneamente superato i viola, la Roma che si sta rialzando e Milan e Juve che si stanno scontrando in questi minuti.
Di
Marco Pecorini