Tanti affari con club tedeschi per la società viola e in particolare per il ds Pradè, che anche nella sua prima gestione prese quattro giocatori dalla Germania
Florian Grillitsch, classe 1995, professione centrocampista. Mediano o mezzala, a volte pure difensore centrale. È il candidato numero uno ad essere il primo acquisto estivo della Fiorentina. Una Fiorentina che sta per ‘pescare’, quindi, di nuovo in Bundesliga. Perché Grillitsch, austriaco e punto fermo della sua Nazionale, ha vissuto la propria carriera da professionista proprio in Germania. Prima al Werder Brema, con 54 partite (4 gol e 6 assist), poi all’Hoffenheim, dove ha giocato 151 gare (8 gol e 11 assist) nelle ultime cinque stagioni. Potrebbe così essere l’ultimo acquisto dei viola… proprio dalla Bundes.
TRIO DALLA BUNDES. Già, perché negli ultimi tempi sono stati diversi gli arrivi a Firenze dal campionato tedesco. L’ultimo è stato Piatek, arrivato in prestito con diritto di riscatto dall’Hertha Berlino a gennaio. Con il polacco che, tra l’altro, potrebbe pure rimanere a Firenze, se la società riuscirà a rinnovare il prestito o a ‘strappare’ una cifra (molto) più bassa rispetto ai 15 milioni pattuiti a suo tempo. Prima ancora era stato il turno di Nastasic, arrivato dallo Schalke 04, e soprattutto di Nico Gonzalez, acquisto più costoso della storia viola. Il centrale serbo con i tedeschi aveva giocato ben 7 stagioni, per 122 partite totali, mentre Nico era arrivato allo Stoccarda dall’Argentinos Juniors e in Germania aveva disputato 79 gare (23 gol e 10 assist) in tre stagioni tra Bundesliga e serie B tedesca.
DIFFERENZE. Un campionato senz’altro diverso, quello tedesco. Più fisico, molto meno tattico. “Il passaggio dall’Argentina alla Germania è stato durissimo. Sono stato molto male, a livello calcistico, in Germania. Pensavo che la transizione al calcio europeo sarebbe stata più facile e invece mi sono reso conto che non ero abbastanza forte fisicamente”, ha sottolineato lo stesso Gonzalez. Non solo: “La cultura, il freddo, la lingua. A Stoccarda non spuntava mai il sole, in Germania era dura. L’Italia è più bella, e con la lingua è più semplice”. “In Italia c’è tanta tattica, in Germania ci sono squadre più aperte con tanti spazi e per giocare in profondità”, disse invece Piatek, che poi aggiunse ad aprile: “Sono migliorato molto più in questi 3 mesi che in due anni in Germania, perché mi sto allenando con un grande allenatore come Italiano“.
DA GOMEZ A RIBERY. Nell’estate 2019, con l’arrivo di Commisso, giunse a Firenze dopo una vita al Bayern Monaco Franck Ribery, tra grandissime aspettative, belle giocate sul campo e abbondante sfortuna tra squalifiche e ko fisici. Un arrivo anche con lo ‘zampino’ di Pradè, ds che ha spesso guardato alla Bundesliga. Nella sua prima gestione, infatti, arrivarono Compper dall’Hoffenheim (gennaio 2013), Mario Gomez dal Bayern Monaco (estate 2013), Milan Badelj dall’Amburgo (estate 2014) e Blaszczykowski dal Borussia Dortmund (estate 2015). Giocatori che hanno dato più di qualcosa alla Fiorentina, con Gomez sfortunato protagonista dopo l’accoglienza-show al Franchi.
DA ‘UFO’ A EFFENBERG. Uno sguardo verso la Germania che, ad esempio, non aveva dato Corvino nel suo doppio ‘ciclo’, visto che dal ritorno in Serie A l’unico altro arrivo dalla Bundesliga fu Tomas Ujfalusi, approdato a Firenze nel 2004 dopo gli anni all’Amburgo. E in precedenza? Da segnalare quel Jörg Heinrich comprato nel ’98 dal Borussia Dortmund (e rivenduto due anni dopo ancora ai gialloneri), prima ancora la coppia Brian Laudrup e Stefen Effenberg, duo acquistato dal Bayern Monaco nell’estate ’92 ma retrocessi poi a fine anno con i viola.

Di
Marco Pecorini