L’ex direttore sportivo della Fiorentina ha raccontato a La Stampa di come riuscì a prendere Vlahovic dal Partizan
Ecco alcune parole di Pantaleo Corvino sull’arrivo di Vlahovic a Firenze: “All’epoca non mancarono le critiche: qualcuno giudicò la cifra eccessiva per un ragazzino non tesserabile subito e che precludeva l’ingaggio di altri extracomuntari. E i Della Valle si fidarono. Sapevo di investire bene e non potevo indugiare: Dusan era corteggiato da club di grande appeal, alcuni con possibilità economiche nettamente superiori“.
Su come nacque l’idea: “Ero a Belgrado per trattare Milenkovic, fu un attimo intuirne le qualità: oltre al senso del gol, mi colpì la destrezza, il modo con cui rendeva facili i gesti tecnici. E poi la personalità, straordinaria per un diciassettenne“.
Sull’accoglienza: “I tifosi vivono di sentimenti, Firenze è una città che ama e questo è l’altro volto. Meglio i fischi dell’indifferenza“.
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Redazione LaViola.it