Commisso ha accettato le dimissioni del ds, pesa sulla scelta la pesante contestazione fin da maggio
Il comunicato delle dimissioni di Daniele Pradè arriva poco prima di mezzogiorno, dopo che l’ex d.s. della Fiorentina aveva già comunicato a Rocco Commisso la sua decisione. Quando oltreoceano erano le 5 del mattino, il presidente viola aveva già ascoltato le motivazioni di Pradè e preso atto della sua volontà di dimettersi ed uscire dal mirino della contestazione della tifoseria. Non a caso qualche ora prima, al risveglio, Firenze si era scoperta scenario di un’altra contestazione, fatta di striscioni appesi in diverse zona della città. Contestati praticamente tutti, Commisso incluso, scrive il Corriere Fiorentino.
MOMENTO GIUSTO. Non è dato sapere se e quanto Pradè abbia rotto gli indugi per i nuovi messaggi del tifo, di certo l’intento è stato quello di non proseguire nel rappresentare un ulteriore problema per il club. «Abbiamo perso tutti, era il momento giusto» ha confessato alle persone vicine. Il dirigente romano si è fatto da parte davanti a una situazione della quale si considera primo colpevole, come del resto aveva ipotizzato di fare nelle dichiarazioni seguite alla sconfitta con il Milan. Così le riflessioni dell’estate, quando Pradè aveva già preso in considerazione l’ipotesi di un passo indietro, sono diventate le spiegazioni riferite a Commisso, che ha accettato le dimissioni.
NUOVO DIRIGENTE. Con il suo addio Pradè apre la fase più delicata della storia della Fiorentina di Commisso, che intanto si è presa qualche ora di riflessione per gestire l’emergenza e valutare il da farsi. Esclusa l’ipotesi della promozione del d.t. Goretti è lecito attendere l’inserimento di una nuova figura dirigenziale, che possa gestire anche il mercato, ma prima di avviare contatti c’è bisogno di capire le risposte del campo. Eventuali nomi come il libero Cristiano Giuntoli, o il gettonatissimo Paolo Maldini, restano solo idee rilanciate a furor di popolo.

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Redazione LaViola.it