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Come un derby, stavolta equilibrato. Allegri rischia tutto, Firenze sogna

SilPress

Il trasferimento a gennaio di Vlahovic ha rinnovato la rivalità, la Fiorentina si è avvicinata alla Juve grazie ai risultati

Un derby dopo l’altro, è la Coppa Italia delle semifinali calde: da Inter-Milan a Juve-Fiorentina. Che non è sfida tra squadre della stessa città, ma ugualmente in totale contrapposizione. La rivalità è acerrima, le storie di campo e di mercato la alimentano con puntualità quasi studiata. L’ultimo evento risale a tre mesi fa, è il trasferimento di Vlahovic da Firenze a Torino, l’ennesimo viaggio di un gioiello viola verso il club più inviso alla tifoseria toscana. Senza tornare a Baggio, anno di grazia 1990, nel recente passato quel percorso lo hanno compiuto anche Bernardeschi e Chiesa. Sembra che gli opposti s’attraggano: crescono respirando l’avversione nei confronti della Juve, ma nel momento dell’addio puntano tutti sul bianconero. Vogliono vedere l’effetto che fa, forse: è il fascino del proibito. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

EQUILIBRIO. O forse sono rapiti dall’appeal della società più vincente che ci sia in Italia. Del resto anche Commisso, prima di acquistare la Fiorentina, ne era tifoso. La presenza di Vlahovic arricchisce di interesse un confronto che raramente è stato così bilanciato sul piano tecnico, e di sicuro non lo era da lungo tempo. Nella classifica di Serie A la Juve è avanti sette punti, però la Fiorentina ha una partita in meno e lo scontro diretto da giocare in casa all’ultima giornata: è difficilissimo immaginare che i bianconeri perdano il quarto posto, ma tra coloro che possono provare a scalzarli dalla zona Champions ci sono proprio i viola. E anche la partita d’andata ha inviato un chiaro segnale di equilibrio: la Juve l’ha vinta nel finale, però la Fiorentina l’ha giocata di più e meglio.

ANSIA JUVE. La Fiorentina ha lo svantaggio dello 0-1 di Firenze, la Juve ha l’ansia di chi non può fallire la qualificazione alla finale. La crisi è incombente, il cielo sopra Allegri ha colori cupi. Comunque vada farà peggio di Sarri (ha vinto lo scudetto) e di Pirlo (ha portato a casa due coppe), eppure entrambi a fine stagione sono stati accompagnati alla porta senza nemmeno eccessiva delicatezza. Se tutto andrà nel modo migliore possibile, e fatta salva la qualificazione per la Champions, Max si aggiudicherà solo la Coppa Italia; nel caso in cui dovesse mancare anche l’assalto a questo trofeo, lascerà i bianconeri senza successi per la prima volta dal 2012.

SOGNO. Firenze sogna, Italiano non ha molto da perdere, tra l’altro è riuscito a far viaggiare la sua squadra meglio di quando c’era Vlahovic: un piccolo miracolo calcistico. La Torino bianconera non vuole neppure pensare all’eliminazione anche dalla Coppa Italia: un altro crollo potrebbe avere effetti imprevedibili.

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