Le dichiarazioni dell’ex esterno viola sul mercato
A margine della presentazione della “Summer Soccer Glory” al Bartolozzi di Scandicci, l’ex Fiorentina, Alberto Di Chiara ha parlato ai media presenti tra cui LaViola.it: “Quando si fa qualcosa per beneficenza è una doppia soddisfazione, oggi potevano essercene anche di più, ma è un periodo di vacanza, ma si organizzerà una cosa molto importante tra non molto. Rincontrare vecchi amici come Firicano, Sonetti, De Magistris, che rappresentano lo sport toscano e nazionale sia importante che tutto questo sia a fini benefici e attraverso il calcio devono essere sempre messi in evidenza”.
MERCATO. “Credo che stiano aspettando di sapere l’esito della situazione legata all’Europa, anche se credo che la squadra la rinforzeranno sicuramente. Deve essere ritoccata soprattutto nella spina dorsale visto che potrebbero andar via Igor, Amrabat e uno dei 2 attaccanti, oltre al portiere che è un punto interrogativo”.
PORTIERE. “O si fa un investimento importante, o sennò puoi tenere Terracciano anche se ha sempre fatto il secondo, un grande secondo. La sua sicurezza è sempre uscita quando è mancato il primo portiere. Sono valutazioni che spettano a Italiano che ha il polso della situazione, visto anche il suo modo di giocare con la difesa molto alta e il portiere che faccia un po’ da libero. Ci sono tante situazioni da valutare. Io comunque un portiere lo prenderei, che sia un titolare o una riserva“.
TERZINI. “Dodo ha dimostrato di essere un giocatore di livello internazionale e Biraghi ha dimostrato di essere un leader. Le alternative devono esserci perché ci sono situazioni in cui è difficile, soprattutto se ci fosse l’impegno europeo: o compri o coltivi qualche giovane della Primavera”.
CONFERENCE. “E’ una coppa minore, lo ha fatto diventare importante Mourinho, ma resta comunque una coppa europea. Bisogna abituarsi a vincere, che sia Conference, Europa League o Champions devi giocare sempre per vincere, non puoi lasciare nulla di intentato. L’abitudine a vincere è fondamentale”.
ARABIA SAUDITA. “Non vorrei che facesse l’errore della Cina, anche se loro prendevano giocatori a fine carriera, invece loro stanno cercando di stravolgere tutto. Nel calcio serve però anche storia e cultura, cose che l’Arabia Saudita non ha, ma con loro non c’è competizione economica”.
Di
Andrea Guida