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Castellacci: “Ripresa 13 giugno si può fare, ma solo se si prendono decisioni”

Enrico Castellacci

Il presidente dell’Associazione Medici del Calcio: “Si potrà giocare, cercando magari di rischiare il meno possibile”

“Si potrà giocare, cercando magari di rischiare il meno possibile. Per poter fare questo bisogna che finalmente vengano proposte quelle famose linee-guida di cui si parla ormai da mesi e che non escono mai fuori in maniera concreta. Devono essere linee-guida che possono essere applicate, altrimenti sono solo carta-straccia. Finora sono stati fatti protocolli non applicabili. Aspettiamo con ansia questi protocolli”. Così il prof. Enrico Castellacci, presidente dell’Associazione Medici del Calcio, parlando a Radio Anch’io lo sport, su RadioRai.

“Sarebbe stato meglio, per portare avanti questo iter e senza burocratizzare – spiega Castellacci – un tavolo solo, con membri del Governo, della Figc, della Federazione Medico-Sportiva e dell’Associazione medici del calcio. E’ inconcepibile e paradossale che la responsabilità sia data solo al medico. Il medico, la responsabilità civile e penale, ce l’ha nel Dna professionale. I calciatori, che dovrebbero firmare un foglio in cui si attengono alle linee-guida. Non è che il medico può controllare tutto. Ha ragione chi dice che non si possono costringere i calciatori a un’ulteriore quarantena, bisognerà piuttosto responsabilizzarli, cercando di essere un pochino più flessibili ed entrando nella logica tedesca, non in quella della quarantena in caso di un Covid-19″.

“Ricominciare il 13 giugno? Penso si possa fare, ma solo se finalmente si prendono delle decisioni. E’ indispensabile conoscere una data d’inizio per programmare gli allenamenti. Penso si possa ricominciare e me lo auguro”, conclude.

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