Su 129 sostituzioni da inizio anno, la Fiorentina ha trovato dalla panchina solo 6 gol. E in pochi riescono ad incidere sulle partite
Una delle difficoltà del momento della Fiorentina è quella di avere poche o sterili alternative che escono dalla panchina per cambiare ritmo e andamento della gara. Non solo sotto il profilo tattico, ma anche del ritmo. I motivi sono tanti: dalle precarie condizioni di alcuni giocatori, agli infortuni, ma anche dalla scarsa incisività quando si esce dalla panchina. Forse anche per questo motivo Vincenzo Italiano si è affidato, dopo 141 partite, ai soliti noti per affrontare il Torino, scrive La Nazione.
MALE LE ALTERNATIVE. In questa stagione nella Fiorentina sono stati 129 i cambi che hanno coinvolto, a vario titolo, tutti i reparti, ma solo in sei occasioni chi è entrato ha lasciato il segno, cioè ha fatto gol. Ma il giudizio complessivo deve tenere conto anche dell’impatto avuto nel corso della partita. Italiano ha poche alternative concrete. Un esempio. Maxime Lopez, per vari motivi, non si sta dimostrando il giocatore adatto alle esigenze. Doveva essere l’uomo in grado di cambiare inerzia e velocità alla squadra, ma che fino ad ora è apparso lontano parente di quello visto e ammirato con la maglia del Sassuolo. Se a questo aggiungiamo che Nzola è un enigma, Parisi sta cercando una sua identità, Kouame è ko per la malaria, Barak non è quello dello scorso anno, Infantino non è pronto, Dodo è in ripresa e Ikone non incide, ecco che è difficile dare una scossa a gara in corso. Problema non da poco, soprattutto ora che si torna a giocare ogni tre giorni.

Di
Redazione LaViola.it