Calvario Gud: 820’ giocati su 3090’ della Fiorentina. Out per il 74% della stagione viola

Altro stop per Albert Gudmundsson. Il 10 della Fiorentina ha saltato fin qui il 74% dei minuti giocati dai viola di Palladino

Problemi su problemi per Albert Gudmundsson. L’islandese continua a vivere un’annata travagliata con la maglia della Fiorentina.

Con il colpo accusato col Como, con conseguente uscita anticipata dal campo dopo meno di 20’ dal suo ingresso, aumenta la percentuale di minuti passati ai box. In 25 partite disputate dalla Fiorentina in Serie A, Gudmundsson ne ha saltate 11, diluite tra varie problematiche.

Le prime 4 giornate, infatti, dovette smaltire un problema al polpaccio con cui era arrivato a Firenze, rientrando nella ripresa della sfida con la Lazio alla quinta di campionato, saltando dunque i primi 360’ + i primi 45’ della partita coi laziali. Poi si rifermò a Lecce dopo 9’, giocandone 45’ con la Lazio, 71’ con l’Empoli e 77’ col Milan. L’infortunio nella sfida del Via Del Mare lo costrinse a star fuori 5 giornate, per altri 450’ out. Poi dentro 23’ col Cagliari, 58’ col Bologna e 28’ con l’Udinese, quindi 59’ con la Juve, 0 col Napoli, 45’ col Monza, 76’ col Torino, 77’ con la Lazio, 90’ col Genoa, panchina nel 3-0 con l’Inter, 10’ a San Siro e 19’ col Como. Completano il quadro 118’ in Conference League e 15’ in Coppa Italia.

Facendo un rapido calcolo, recuperi esclusi, Gudmundsson ha messo a referto sin qui 18 presenze totali, di cui 10 dal 1’, per 820’. La Fiorentina, dal 16 agosto scorso quando l’islandese divenne un giocatore viola, ha disputato 34 partite ufficiali, per un totale di 3090’ (2250’ in A, 90’ in Coppa Italia e 750’ di Conference League). In percentuale, ha partecipato solamente al 26.5% delle partite giocate dai viola, restando ai box o in panchina per il restante 73.5%.

E dire che al Genoa non aveva quasi mai avuto problemi fisici. L’anno scorso giocò 37 partite su 40, per 3157’ sui 3720’ totali giocati dal grifone, ovvero è stato in campo per oltre l’85% dei minuti giocati dal Genoa. L’anno prima mise a referto 38 presenze su 40, per 2875’ su 3690’, ovvero in campo per il 78% dei minuti giocati in stagione dai rossoblu. Meno presente al primo anno in Italia, dove arrivò a metà stagione giocando 604’ su 1350’, comunque il 45% dei minuti giocabili. All’Az, invece, nel 2019-20 saltò tutta la stagione per un grave infortunio alla caviglia.

Insomma, il calvario prosegue. Dopo il polpaccio a inizio anno ci fu il bicipite muscolare col Lecce, quindi la tonsillite e adesso un altro stop. Sperando che la contusione all’osso sacro rimediata col Como non lo costringa a doversi fermare ancora e ancora. E che prima o poi riesca ad avere un po’ di continuità.