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Cabral, seguito da due anni dai dirigenti viola. La sfida di ‘King Arthur’

Arthur Cabral

I tempi di inserimento e una nuova sfida: segnare tanti gol anche in Italia (era capocannoniere in Svizzera). Che numero di maglia?

Arthur Cabral ha già raccolto il guanto di sfida. Dopo aver lasciato lo scettro di “re” del gol in Svizzera, 27 reti in 31 gare tra campionato e Conference League, adesso il brasiliano è pronto a fare la differenza in viola. Potrà contare sulla complicità del connazionale Igor, uno che a Firenze si è ambientato benissimo, e che di certo ha già cominciato a raccontargli ogni segreto della città. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

RE ARTU’. Nel frattempo, “King Arthur”, come lo hanno già soprannominato i tifosi in un meme che sta facendo il giro delle chat on line, non aspetta altro se non misurarsi in questa nuova avventura, finalmente in Italia, uno dei campionati a cui ha sempre guardato con grande rispetto. L’obiettivo è quello di mettersi in vetrina quanto prima: ha lasciato il campionato elvetico da capocannoniere, ora il sogno è quello di cominciare a scalare a grandi passi la classifica marcatori italiana, non facendo affatto rimpiangere il recentissimo passato. 

IL PROFILO. Era da almeno un paio d’anni che Pradé e Barone prima e Burdisso poi lo stavano seguendo. Lo scorso 19 agosto, sotto gli occhi del direttore tecnico argentino, l’attaccante si è inventato persino una doppietta (contro l’Hammarby) e i residui dubbi sono stati spazzati via in un attimo. Si tratta di un attaccante molto forte fisicamente (186 centimetri d’altezza), ma alle sue qualità vanno sommate dribbling e tiro. Si tratta di un centravanti moderno, di quelli abituati a dialogare coi compagni. Da quando si è trasferito in Svizzera, nel 2019, ha sempre raggiunto la doppia cifra di marcature.

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