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Cabral non è Vlahovic: gli va dato tempo. La Lazio domina con superiorità tecnica

L'analisi della Gazzetta dello Sport sullo 0-3 del Franchi: differenza evidente in campo, il 'chiodo schiaccia chiodo' non funziona mai

Abbandonata dal principe azzurro, la Fiorentina si scopre improvvisamente brutta. Non è così, ovviamente: le delusioni d’amore trasformano le immagini riflesse dallo specchio. È solo questione di tempo,presto la Viola ricomincerà a piacersi e ritroverà fiducia e autostima.

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L’angoscia del primo sabato sera senza Dusan, la Fiorentina ha provato a cancellarla con una delle soluzioni più antiche del mondo: il chiodo scaccia chiodo. Ma non funziona quasi mai e non ha funzionato nemmeno stavolta: Arthur Cabral non è Dusan Vlahovic ed è giusto che gli sia dato il tempo di farsi conoscere ed eventualmente di conquistare i tifosi.

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Se nascerà un nuovo amore, lo dirà solo il tempo: certe delusioni lasciano il segno e induriscono il cuore. Così scrive La Gazzetta dello Sport. OCCASIONE. Di sicuro quando al 20’ del primo tempo Biraghi ha messo sulla sua testa un invitante cross, Cabralha avuto l’occasione di far innamorare il popolo viola.

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Sarebbe stato un colpo di fulmine. E invece il brasiliano ha schiacciato addosso a Strakosha facendo sentire terribilmente la mancanza di Vlahovic e indirizzando la partita. Da quel momento, ma per la verità anche prima, la Lazio ha dominato grazie a una superiorità tecnica imbarazzante.

D’altronde nel classico giochino da bar, ossia l’uno contro uno degli undici titolari schierati ieri, faticheremmo a trovare un confronto sicuramente vinto da un calciatore viola mentre dall’altra parte c’è l’imbarazzo della scelta.

E questo esalta ancor di più il lavoro di Italiano che si è presentato alla sfida del Franchi con gli stessi punti e una partita in meno, mentre Sarri dovrebbe interrogarsi sul rendimento finora inferiore alle attese. La vittoria consente alla Lazio di agganciare la Roma e di guardare con fiducia alla parte finale della stagione.

DIFFERENZA. La differenza di valori tecnici è emersa in modo evidente a prescindere dalla prestazione negativa dei viola. Fin dall’avvio la Fiorentina è apparsa un po’ impacciata rispetto al solito: le uscite erano poco fluide e la manovra meno rapida e avvolgente.

I meccanismi di Italiano hanno comunque prodotto la palla-gol sprecata di testa da Cabral, ma è sembrata una situazione estemporanea. E infatti nel resto della partita i viola hanno faticato a infastidire Strakosha. Il risultato si è sbloccato nella ripresa solo per la scarsa cattiveria della Lazio nel primo tempo, ma l’andamento della gara è stato chiaro dall’inizio e non si è mai avvertita la sensazione che qualcosa potesse cambiare.


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