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Rassegna Stampa

Bove, si muove il governo. Il suo futuro in Serie A resta appeso a un filo

Edoardo Bove - Fiorentina

Abodi ha contattato il presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, a breve ci sarà un incontro

Il futuro di Bove in Serie A resta appeso a un filo, scrive il Messaggero. C’è solo un piccolo spiraglio aperto una settimana fa dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a Sanremo. C’è già stato un contatto con il presidente della FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana), Maurizio Casasco, a breve ci sarà anche un incontro. Il riferimento di Abodi è chiaramente alla Premier, dove Eriksen è tornato a giocare dopo la grande paura agli Europei del 2021. Tanti però non sanno che dieci giorni fa dall’Inghilterra hanno chiamato la FMSI per riprendere l’esempio italiano, più sicuro, con una media di un morto ogni milione contro quella di uno ogni 100mila nel mondo. Dopo la scomparsa di Puerta, la Spagna è stata la prima a seguire questo modello. Le linee guida cardiologiche europee ricalcano le nostre, ma si tratta sempre di protocolli scientifici, che possono essere superati da una legge (come succede al momento in Inghilterra), che possa permettere a tutti di giocare assumendosi le proprie responsabilità, nel caso specifico. Per il governo è uno sgravio.

A differenza di altri Paesi, però, la nostra Nazione si fa carico della salute del cittadino. Ovviamente, la vita viene prima di tutto, anche dello spettacolo del calcio. Per questo i medici vorrebbero soffermarsi sul problema (ormai passato in secondo piano), che due mesi e mezzo fa ha causato a Bove un arresto cardiaco completo. L’ostacolo al suo ritorno in campo adesso non è legato al defibrillatore impiantato, ma alla patologia originaria che ha scatenato l’episodio da cui si è salvato. Ulteriori esami medici su Bove, peraltro in corso da quasi tre mesi a Careggi, devono dare insomma il responso: Edo non potrà giocare in Italia ora se dagli esami emergeranno malformazioni genetiche che non erano state palesate in passato.

A giugno scadrà il prestito con la Fiorentina, Bove in teoria tornerà alla Roma, ma in tutta Italia quel malore del primo dicembre non lo ha scordato nessuno. Il defibrillatore sottocutaneo removibile che gli è stato impiantato a Careggi prima di essere dimesso, gli potrebbe anche permettere di giocare ancora a calcio, ancora più probabilmente all’estero (vedi l’Everton dei Friedkin, stessi proprietari del suo cartellino), ma la suo cuore viene prima di tutto.

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