«Giochiamo in dodici», dice Marco Benassi in un’intervista a Il Messaggero, tornando sulla tragedia di Astori. «Dopo la disgrazia ci siamo guardati negli occhi: davanti a noi c’erano due strade. Buttarsi giù oppure reagire. Al primo allenamento Badelj ha preso la parola dicendoci che avremmo dovuto andare avanti al meglio per Davide e infatti tutto ciò si è verificato».
Detto così parrebbe facile… «Abbiamo fatto una gran fatica e la stiamo facendo ancora. Il dolore è grande, ma da lassù qualcuno ci aiuta».
Questi risultati, però, più che figli di tattica e tecnica, sembrano riconducibili ad una forza particolare. Da fuori pare così, è vero? «Noi abbiamo posto le basi del nostro gioco grazie a Pioli fin dall’estate scorsa, ma la percezione che voi avete dall’esterno è esatta. Ci sentiamo molto più forti, io per primo. C’è uno spirito incredibile di gruppo. Credo che ora sia dura per tutti affrontarci, noi giochiamo in dodici, Davide è sempre con noi…»
E nello spogliatoio il quotidiano? «L’armadietto di Davide è accanto al mio: tutto è rimasto uguale, c’è la sua foto, il suo sorriso è con noi. Il testimone di leader è passato a Badelj e Pezzella, sono i più carismatici, tirano il gruppo».
E ora la Roma… «Partita difficilissima, non ci sono dubbi, ma noi arriviamo da 5 trionfi consecutivi e vogliamo fare un bel risultato. Cercheremo di essere aggressivi. I giallorossi sono una grandissima squadra, con qualche punto debole come tutti…».
Mancherà Chiesa, ma ci sarà Simeone che si è sbloccato… «L’assenza di Federico e quella di Badelj peseranno sicuramente, pure noi però abbiamo una rosa con valide alternative. Il Cholito è in forma, glielo avevo detto che sarebbe tornato al gol».
Di
Redazione LaViola.it