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Babacar: “Sarei voluto rimanere. Firenze è la mia famiglia”

La lunga lettera d’addio di Babacar alla Fiorentina. Da oggi è un nuovo giocatore del Sassuolo:

“È arrivato il momento che non vorresti mai che arrivasse perché la vita di noi calciatori che per tanti versi è bellissima ha un aspetto veramente difficile da affrontare e tutte le volte che mi trovo ad affrontarlo mi scontro con questa dura realtà. La realtà di lasciare un luogo nel quale ho costruito la mia casa e mai come questa volta Firenze non era solo la mia città e la mia casa, era la mia famiglia.

Qui, in una città a misura d’ uomo, nel corso degli anni ho incontrato molti amici con i quali ho costruito un rapporto forte che so che la lontananza non cancellerà ma anzi rafforzerà, Firenze mi ha accolto come un bambino, quale ero, perché qui sono arrivato nel 2007 e qui sono e sarei voluto rimanere, ma è proprio quel lavoro bellissimo che facciamo che ci costringe a rinunciare a tutto questo.

Nel corso degli anni il popolo viola non solo mi ha amato ma nel bene e nel male mi ha difeso e io ogni volta che sentivo l’ inno viola mi emozionavo come fossi lo stesso bambino che nel 2007 ha messo piede a Firenze.

Amo questa città, amo la sua gente inizia per me una nuova avventura che affronterò da professionista quale sono ma che non potrà mai cancellare ciò che Firenze rappresenta per me e cioè la mia famiglia”.

È arrivato il momento che non vorresti mai che arrivasse perché la vita di noi calciatori che per tanti versi è bellissima ha un aspetto veramente difficile da affrontare e tutte le volte che mi trovo ad affrontarlo mi scontro con questa dura realtà. La realtà di lasciare un luogo nel quale ho costruito la mia casa e mai come questa volta Firenze non era solo la mia città e la mia casa, era la mia famiglia. Qui, in una città a misura d’ uomo, nel corso degli anni ho incontrato molti amici con i quali ho costruito un rapporto forte che so che la lontananza non cancellerà ma anzi rafforzerà, Firenze mi ha accolto come un bambino, quale ero, perché qui sono arrivato nel 2007 e qui sono e sarei voluto rimanere, ma è proprio quel lavoro bellissimo che facciamo che ci costringe a rinunciare a tutto questo. Nel corso degli anni il popolo viola non solo mi ha amato ma nel bene e nel male mi ha difeso e io ogni volta che sentivo l’ inno viola mi emozionavo come fossi lo stesso bambino che nel 2007 ha messo piede a Firenze. Amo questa città, amo la sua gente inizia per me una nuova avventura che affronterò da professionista quale sono ma che non potrà mai cancellare ciò che Firenze rappresenta per me e cioè la mia famiglia

Un post condiviso da El. Khouma Babacar (@el.puma30) in data:

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