Le parole del padre dell’esterno viola, infortunatosi alla fine della scorsa stagione: “Palladino profilo giusto per il dopo Italiano”
Andrea Sottil, allenatore e padre dell’esterno viola Riccardo, ha parlato così a Radio Bruno: “La stagione della Fiorentina è stata a corrente alternata, ma che ha visto comunque una semifinale di Coppa Italia, un’altra finale di Conference, un 8° posto che resta un buon risultato. Poi certo c’è il rammarico di non aver portato a casa la Conference dopo averla vista sfumare la passata stagione, ma quando vai a giocare partite secche a quel livello si può incappare in una serata non positiva. Ma sono stati due anni importanti”.
INFORTUNIO NEL FINALE. “So quanto ci teneva Riccardo, è stato determinante per il raggiungimento della finale. Fa piacere sentire la stima da parte della gente, a Firenze è molto passionale e calorosa. Per me Firenze è una seconda casa, sono stato benissimo, una piazza storica. Riccardo si sente un fiorentino acquisito, adottato, è lì da quando ha 16 anni. È molto dispiaciuto per il finale, era in un momento psicofisico importante”.
COME STA. “Ora Ricky sta benissimo, si sta allenando come un pazzo. Ci sarà ad inizio ritiro, assolutamente sì. Tutte le sere si allena, sta molto bene. Deve solo fare una lastra di controllo nei primi di luglio per il via libera ai contrasti, ma ci siamo”.
PALLADINO. “E’ un ragazzo che dalla Primavera del Monza è stato promosso da due grandi dirigenti del calcio, Berlusconi e Galliani, che hanno intravisto in lui le qualità sia umane che tecniche. Come sempre non hanno sbagliato, Palladino ha fatto un lavoro straordinario a Monza, ha portato idee, gioco. Due stagioni importanti. A Firenze arriva un allenatore giovane, determinato, con grandi idee. È il profilo giusto per dare continuità dopo Italiano. Sono contento anche dei concetti espressi verso Riccardo, auguro a Palladino e alla Fiorentina le migliori fortune”.
ITALIANO. “Italiano lo conosco, ha fatto un gran lavoro nei suoi tre anni. Poi può piacere o meno, ma i risultati parlano chiaro e parlano per lui. L’Europa, le finali. Un ottimo triennio. Ma nessuno meglio di Italiano poteva capire cosa aveva da dare dentro di lui alla Fiorentina, se ha fatto questa scelta è perché ha capito che il ciclo era finito e aveva dato tutto a Firenze. Quando è così è meglio per entrambe le parti”.
Di
Redazione LaViola.it