La seconda parte dell’intervista esclusiva al difensore argentino del Betis Siviglia
Il difensore del Betis Siviglia, German Pezzella ha poi parlato anche del momento dell’Argentina in vista di Qatar 2022 e di alcuni suoi connazionali come Di Maria e Lo Celso, oltre a ricordare il legame con Stefano Pioli, l’allenatore che lo ha eletto capitano in viola e che lo avrebbe voluto anche in rossonero. Queste le sue parole ai microfoni di LaViola.it:
Un altro argentino ed ex Betis è stato accostato alla Fiorentina: Lo Celso. Come lo vedrebbe in maglia viola?
“Ho sentito un po’ di notizie, ma non so niente e non ho parlato con lui. Gio è un giocatore incredibile. Mi piace tanto perché oltre ad essere tecnicamente forte, vuole vincere sempre ed è uno che non si risparmia mai. Speriamo, per la squadra sarebbe una cosa veramente buona e poi la sua carriera parla per lui. E’ un titolare fisso della nostra Nazionale ed è ancora giovane”.
Farebbe fare un salto di qualità…
“Beh, occhio, non sarebbe giusto dire questo per i ragazzi che hanno fatto bene come Jack, Alfred e lo stesso Castrovilli che si è infortunato. Lo Celso però alzerebbe la competitività interna e questo permetterebbe di alzare il livello. Gio per la maniera di vedere il calcio di Italiano sarebbe buono e anche per lui la squadra sarebbe buona, perché il gioco della Fiorentina si sposa bene con le sue caratteristiche”.
Sarà anche l’anno del Mondiale per l’Argentina, che a giugno ha dato una lezione all’Italia di Mancini. Vi sentite candidati?
“E’ stata una partita perfetta o quasi, il livello dei ragazzi è stato altissimo. L’Italia era reduce da un duro colpo a marzo con la mancata qualificazione e poi c’erano tanti giocatori nuovi che hanno fatto sì che la differenza aumentasse. Noi però eravamo consapevoli che quella partita fosse molto difficile, perché l’Italia aveva vinto l’Europeo con le sue armi appena un anno fa. Credo che il fattore psicologico in quell’occasione abbia inciso tantissimo”.
Candidati per Qatar?
“Non possiamo pensarlo. Abbiamo visto cos’è successo all’Italia, dobbiamo essere umili e ricordarci da dove siamo partiti: appena 4 anni fa abbiamo iniziato un nuovo percorso con tutta gente nuova e ora ci troviamo qui perché abbiamo lavorato a testa bassa senza ascoltare niente. Dopo aver vinto la Copa América e aver fatto un grande girone di qualificazione, noi lo viviamo allo stesso molto modo. Non possiamo abbassare l’attenzione”.
Tra gli argentini arrivati in Italia c’è anche Di Maria…
“Purtroppo è andato alla Juve. Fideo è devastante. Giocatore fuori dal comune e fa la differenza anche nelle partite importanti. Peccato per tutti, ma credo che sia una grandissimo acquisto da parte loro, ma lo vedo come un grande acquisto per il campionato italiano: una stella come lui alza l’asticella. Dopo la vittoria con l’Italia, noi ci dicevamo che non è normale: lui ha segnato in 3 finali con la nazionale col cucchiaio. Gli auguro il meglio perché quando sono arrivato in nazionale mi ha accolto nel miglior modo possibile, anche se purtroppo è andato dai rivali”.
Lo scudetto però lo ha vinto il Milan di Pioli. Avete avuto modo di sentirvi?
“Siamo rimasti legati e va oltre al rapporto calciatore-allenatore. Ho parlato con lui dopo la vittoria dello scudetto, gli ho fatto i complimenti e lui mi ha chiamato dopo che ho vinto la Copa del Rey. Non mi ha sorpreso la vittoria del Milan, perché da quando è arrivato la squadra ha iniziato un percorso di crescita. Credo che stava cercando da tempo di vincere un trofeo ed è riuscito a raggiungere questo traguardo con una squadra molto importante in Italia. Sono contento per lui”.
C’era stata la possibilità di raggiungerlo?
“C’era stato un interesse, mi sembra due anni fa, ma le società non erano d’accordo e io ho detto che non avrei mai forzato per andare via dalla Fiorentina con i modi che invece si vedono certe volte. Sono rimasto, poi si sono dette tante cose, ma non sono il tipo che poi risponde per smentire. Non si è arrivati all’accordo e io sono rimasto lo stesso, con il solito impegno di sempre”.

Di
Mattia Zupo