Da sorpresa a certezza, la Fiorentina ha voglia di alzare il tiro. Italiano e i giocatori non si nascondono di fronte al sogno Champions
Dal sogno Europa al sogno Champions. Mister Italiano sta sdoganando a Moena questo obiettivo per caricare i suoi nelle sedute quotidiane, i giocatori non si nascondono e ne parlano nelle interviste. Ambizioni e asticella da alzare, una volontà comune nella prima fase di preparazione. I primi arrivi hanno ricaricato l’ambiente, in attesa di altri acquisti che vadano a completare la squadra. Ma l’ossatura è già molto buona, in più con una base ottima di lavoro, quella della passata stagione. Insomma, la Fiorentina è ripartita bene, nonostante lo scetticismo che era arrivato immediatamente dopo la qualificazione in Conference.
ALZARE L’ASTICELLA. Dall’addio di Torreira al rinnovo di Italiano arrivato ‘solo’ a fine giugno, quei giorni sembrano un lontano ricordo. Ma il ruolo centrale del tecnico si sta confermando anche in questi giorni di ritiro. Un ‘martello’, è stato definito più volte Italiano. E così è anche in questa fase. Sprona i suoi, entra nel vivo degli allenamenti, vuole intensità e qualità. Cerca di far amalgamare i nuovi e di tirar fuori il massimo dai suoi. L’anno scorso ci è riuscito alla grande, con un gruppo che in gran parte aveva fatto fatica a salvarsi la stagione precedente. Ora vuole andare oltre, parla addirittura di Champions ai suoi ragazzi. La Fiorentina, del resto, non ci è andata lontanissima la passata stagione (8 punti): sarà in grado, davvero, di accorciare ulteriormente questa distanza? Chissà, forse rimarrà solo un sogno di mezza estate e un modo per trovare nuove motivazioni, intanto però mettere questo tipo di obiettivi fa capire il cambio di dimensione rispetto al recente passato. Da essere la sorpresa ad avere la voglia di restare ai vertici. La Juve ha preso Pogba e Di Maria, ha Vlahovic (e riavrà Chiesa), ma sta per vendere De Ligt e dietro ha perso anche Chiellini, il Napoli ha fatto partire tanti leader e sente aria di rifondazione, Roma e Lazio hanno inserito giocatori importanti ma partivano, classifica alla mano, al livello dei viola. In più un’Atalanta che vuole rientrare nella corsa europea: da non sottovalutare.
CARICA. Per giocarsela con le altre, ovviamente, bisognerà andare al 100%. Come e più dell’anno scorso. Lo sa bene Italiano, che già aveva evidenziato più volte come questa squadra avesse bisogno di spingere forte sull’acceleratore per non inciampare. Ci sono stati diversi esempi anche la scorsa stagione. Per questo già da Moena il tecnico non molla un attimo i suoi giocatori. Chiede concentrazione, ritmo, movimenti giusti. “Vogliamo migliorare e cercare di fare qualche punto in più rispetto all’anno scorso”, aveva detto nel giorno del rinnovo, una svolta per l’estate viola. “Siccome siamo tutti ambiziosi, per me ora azzeriamo tutto e cerchiamo di essere più bravi dello scorso anno”, ha sottolineato qualche giorno fa. E se anche i dirigenti hanno parlato di voglia di migliorarsi e di essere competitivi sui tre fronti, anche i giocatori in questi giorni non si nascondono. Anzi.
L’AMBIZIONE DEI GIOCATORI. “La Champions sarebbe un sogno bellissimo, un premio per la città di Firenze e per i tifosi. Firenze ha vissuto la Champions negli anni passati, quindi è normale che la sognino, è giusto così. Noi come gruppo squadra dobbiamo cercare di fare il massimo per puntare più in alto possibile”, ha detto Gollini. “Chiaramente le aspettative saranno un pò più alte, perchè abbiamo dimostrato di poter stare in alto l’anno scorso, quindi gli avversari sanno che devono temerci. Sarà una bella sfida. Speriamo di fare un bel percorso anche in Europa, c’è tutto per poter aprire un ciclo importante, la società ne ha voglia, ci sono tutte le premesse come dimostrano i primi innesti dal mercato”, le parole di Saponara, uno dei leader in campo e fuori. Poi Mandragora: “Perché Firenze? Ha pesato molto la volontà del mister, della società ma soprattutto l’ambizione della Fiorentina e di Firenze. Siamo tutti ambiziosi e vogliamo fare bene. Sono in una società storica e ambiziosa“. Quindi Jovic: “Credo che la Serie A sia un campionato molto interessante. Ci sono molte squadre dello stesso livello che lotteranno per la cima della classifica. Spero che noi potremo partecipare a questa lotta. Il mio obiettivo è realizzare almeno 30 gol”. Il serbo poi ha confermato la centralità dell’allenatore nel progetto viola: in tanti hanno scelto la Fiorentina perché sanno di poter giocare un calcio offensivo e di poter migliorare individualmente. “Italiano è uno in grado di far migliorare i giocatori e uno di cui hai bisogno per migliorare in carriera. Così ho deciso di fare questo passo”, le parole dell’ex Real Madrid.
STARE CON LE GRANDI. Parole che dovranno esser seguite dai fatti, è evidente. Per questo Italiano sprona i suoi ragazzi giorno dopo giorno. Citando la Champions, citando Gasperini e l’Atalanta che per anni sono andati oltre i loro limiti. Se i nerazzurri erano presi ad esempio negli anni passati, ora la Fiorentina è chiamata a recitare quel ruolo, a sorprendere e ribaltare qualche gerarchia. Già ci è riuscita la passata stagione, alzare l’asticella significa provare ad inserirsi ancor di più tra le grandi. Non sarà facile e dipenderà da tanti fattori, in un’annata che rappresenta un’incognita. L’arrivo di Dodô (che aspetta ancora a Milano) darà una bella freccia in più ad Italiano, la permanenza di Milenkovic darebbe un’altra grande mano. Così come l’arrivo di una mezzala di qualità, magari di livello internazionale. Ma non solo, perché come sempre ci sono le piccole-grandi scommesse da giocare: Jovic è un centravanti da rilanciare, lo stesso Cabral; Gonzalez, Ikonè e gli altri esterni sono chiamati a dare più concretezza in zona gol, Amrabat e Mandragora da registi sono da valutare sul campo, la difesa dovrà dare più solidità ma ci sarà un anno di lavoro in più (se rimarrà Milenkovic). Insomma, non sarà facile rimanere in alto, gestire al meglio le tre gare settimanali (la Fiorentina le ha sofferte enormemente la passata stagione), trovare anche alternative di gioco perché ormai le altre studiano da vicino il tipo di calcio di Italiano. Ma si respira un bel clima, di fiducia, di sogni. Dopo diverse estati ricche di contraddizioni, finalmente un base da cui ripartire con ottimismo. È solo metà luglio, manca meno di un mese al campionato e al decisivo playoff di Conference. La carica di Italiano, però, spinge a guardare in alto. Come non accadeva da anni.
I GIORNI CALDI DI MILENKOVIC. E a proposito di Milenkovic, ago della bilancia della seconda fase del mercato viola, sono questi i giorni più caldi per il suo futuro. Da Barone (“Ha un altro anno di contratto ed è un giocatore della Fiorentina. Per noi è un giocatore importante. La società lo vuole qui. Io farò di tutto per tenerlo. Nikola e tutto il suo entourage sanno che noi lo vogliamo qui. E’ un giocatore importante per il futuro della Fiorentina. Farò di tutto per tenerlo”) a Italiano (“Niko è un nostro giocatore, si sta allenando con grande applicazione e serietà. Non so quello che accadrà, lo stiamo trattando per il calciatore importante che è. E’ di valore assoluto, è cresciuto tantissimo l’anno scorso. Già l’anno scorso aveva richieste ma ha deciso di rimanere, la situazione si sta ripetendo. Vediamo l’evolversi, ma il ragazzo ha capito benissimo cosa significa lavorare nella Fiorentina e in questo gruppo“), tutti sperano che possa continuare ancora in viola. Ma, come confermato da Pradè, esiste quella promessa fatta l’estate scorsa in fase di rinnovo (annuale): in caso di offerta congrua da una grande squadra, la società non si opporrà alla partenza. E questi sono i giorni in cui sta iniziando il domino di centrali tra Italia ed Europa: Koulibaly al Chelsea, De Ligt al Bayern Monaco, l’Inter che vorrebbe incassare dalla cessione di Skriniar al Psg. Dall’altra parte le necessità di Napoli (per ora determinato sul sudcoreano Kim), Juve e Inter di colmare le lacune difensive, con Bremer che ‘balla’ tra bianconeri e nerazzurri. La Fiorentina aspetta, spera che Milenkovic possa restare ancora a Firenze ma sa che il domino potrebbe coinvolgere presto il centrale serbo. Da capire fino a che punto, eventualmente, la società aspetterà Milenkovic: lo scorso anno il rinnovo annuale arrivò il 19 agosto, stavolta la questione andrebbe chiusa forse prima. Vedremo. Mentre Italiano non vede l’ora di abbracciare anche Dodô (“E’ uno dei giocatori che cercavamo, ha le caratteristiche giuste per quando arriviamo negli ultimi venti metri“), freccia da inserire sulla destra. Giocatore importante che alzerà ancora il livello di questa Fiorentina.
Di
Marco Pecorini