Alla scoperta del giovane esterno argentino osservato speciale nel match contro l’Argentinos Juniors
La presenza di Nicolas Burdisso lo scorso lunedì all’Estadio Diego Armando Maradona per la sfida tra Argentinos Juniors e Veléz non era un caso. A La Paternal, il dt della Fiorentina è andato a osservare due squadre con diversi giocatori interessanti, su tutti Luca Orellano e il centrocampista classe 2002 Matias Galarza. Per il primo, la società viola ha già avviato i contatti.
Brevilineo dal capello platinato, mancino di piede e da quest’anno anche numero 10 dopo la cessione di Thiago Almada all’Atlanta United, il classe 2000 è un’ala che gioca sulla fascia destra per rientrare sul suo piede forte. Un mix di tiri a giro, tocchi di suola e doppi passi. “Da bambino guardavo Messi e Agüero, oggi nella mia posizione guardo Mahrez, Insigne e Sancho”, aveva dichiarato in un’intervista lo scorso anno su quelli che sono i suoi modelli. Cresciuto nel Club Atlético Francisco Álvarez e poi passato al Vélez all’età di 9 anni, El Rayo (il fulmine) ha esordito in Prima Squadra nel 2018 per mano del Gringo Heinze, che ha un ottimo rapporto proprio con Burdisso e che aveva promosso anche Nico Gonzalez dagli Allievi alla Prima Squadra dell’Argentinos Juniors.
In 77 presenze col Vélez, Orellano ha collezionato 10 gol e 8 assist sin qui, e ha il contratto in scadenza a dicembre 2023 con una clausola rescissoria da 8 milioni di euro. Cifre non proibitive che potrebbero rappresentare un’occasione, considerando gli ampi margini di miglioramento e la possibilità che riceva nei prossimi mesi il passaporto comunitario, per il quale sono già state avviate le pratiche.
Di
Mattia Zupo