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A volte ritornano: Amrabat e il flop a Manchester. Rischio (serio) che in estate torni a Firenze

Da protagonista al Mondiale alla voglia di United, fino ai tanti errori e agli insulti dei tifosi. Il riscatto è un miraggio

C’era una volta «il miglior mediano» del Mondiale. Uno che, in Qatar, aveva attirato su di sé l’attenzione di alcuni tra i club più importanti d’Europa.
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Ne erano convinti in tanti ma, soprattutto, se n’era convinto lui stesso. Non a caso, proprio nelle ultime ore del mercato, fece di tutto (per esempio non presentarsi ad un allenamento viola) pur di forzare il club a lasciarlo andare al Barcellona.

È passato poco più di un anno da allora e, nel frattempo, il mondo di Sofyan Amrabat si è praticamente ribaltato. Dopo un’estate vissuta da separato in casa, proprio l’ultimo giorno di mercato il trasferimento tanto desiderato.

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Voleva il Manchester United, il marocchino, e l’ha avuto. Convinto di meritare palcoscenici ben più prestigiosi del Franchi, di Firenze e della Serie A. Così scrive il Corriere Fiorentino. INSULTATO. Il problema, però, è che quel sogno sta diventando un incubo.

Basta pensare a quanto successo domenica nel derby col City. Partito (come spesso accade quest’anno) dalla panchina, Amrabat è entrato in campo nel finale eppure, in soli 8’, è riuscito nell’impresa di risultare il peggiore in campo.

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Colpa di uno di quegli errori che, anche da queste parti, si son visti spesso. Un eccesso di confidenza (qualcuno parlerebbe di presunzione), un pallone perso proprio davanti alla propria area di rigore e via. City in porta, 3-1 firmato Haaland, e tanti saluti.

Un errore che per i tifosi dei Red Devils è stata la fatidica goccia che ha fatto traboccare il vaso tanto che, nel giro di qualche minuto, i profili social del marocchino sono stati ricoperti di insulti tra i quali la frase più carina era «tornatene alla Fiorentina».

AL MITTENTE. Il suo (disastroso) rendimento infatti, stando a quanto raccontano in Inghilterra, avrebbe già convinto i dirigenti dello United a fare esattamente quello che chiede il popolo rosso: rispedirlo al mittente. Un bel problema per la Fiorentina che, a settembre, lo aveva ceduto in prestito oneroso (circa 9 milioni di euro) con diritto di riscatto fissato a 20,5 milioni più altri 5 di eventuali bonus.

Un affarone, in teoria. Ma ora sembra difficile chiedere al Manchester di fare un ulteriore bagno di sangue dopo quello (economico e tecnico) fatto in estate. SENZA RISCATTO. Soltanto 1.144’ giocati in stagione, una sola presenza da titolare nel 2024 (peraltro da terzino sinistro, ruolo in cui è stato impiegato più volte).

Il rischio insomma, che sta diventando sempre più certezza, è che a giugno la Fiorentina si ritroverà punto e a capo: un giocatore che non ha nessuna voglia di star qua, un contratto breve (la scadenza è al 2025 con un’opzione per il 2026) ed una valutazione inevitabilmente crollata.


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