Ritardi per l’agibilità e l’apertura ai tifosi dei due mini stadi, viste le difformità rispetto ai progetti iniziali che erano stati approvati. La Fiorentina contro la burocrazia italiana
“Noi guardiamo al futuro, mentre le leggi italiane ci riportano alla preistoria”. Da Viola Park a Jurassic Park il passo rischia di essere, tutto sommato, tragicamente breve: il nuovo centro sportivo della Fiorentina, costato 120 milioni di euro ed edificato in poco più di due anni e mezzo, non può ancora aprire al pubblico a causa di un’agibilità che tarda ad arrivare, nonostante i lavori siano di fatto conclusi, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio. Le “carenze nella documentazione” o “le difformità”, come le ha chiamate la commissione pubblico spettacolo del comune di Bagno a Ripoli, hanno fatto infuriare il club di Rocco Commisso. Chiamato ora a effettuare nuovi interventi, “che ci costeranno un ulteriore milione di euro” come sottolinea il dg Joe Barone, che in questi giorni ha coinvolto tutte le istituzioni “per un tema che riguarda il Paese, non solo la Fiorentina”. Come aveva sottolineato ieri il sindaco Casini a VI.IT, i ritardi per l’agibilità sarebbero legati ad alcune difformità rispetto ai progetti inizialmente approvati, con sanatorie da fare per rendere tutto a norma. Il tutto sarebbe emerso a luglio.
SOLDI E PRINCIPIO. Ma non è una questione di soldi – Rocco è intenzionato ad arrivare fino in fondo, costi quel che costi – o almeno non solo. La società perde migliaia di euro per decine di servizi non utilizzabili dall’esterno (come le aziende che hanno preso l’appalto per lavorare), ma la battaglia si è già spostata da un piano meramente economico a una questione di principio. I dirigenti viola da mesi si fanno una domanda: perché chi decide di investire in Italia, comprando magari un calciatore in meno per realizzare infrastrutture, viene ostacolato da leggi non al passo coi tempi?
SENZA PUBBLICO. E così il Viola Park è un’oasi… al momento impantanata nelle sabbie mobili della burocrazia. La struttura si sviluppa su un terreno di 26 ettari e include, oltre a due piccoli stadi dei quali parleremo in seguito, anche 12 campi regolari, 12 padiglioni, 67 uffici, 400 parcheggi, 19 sale riunioni, 75 camere, ristoranti, negozi, bar, un’area benessere, un centro medico e tanto altro. Uffici e squadre si sono già trasferite qui, ma i visitatori esterni non possono accedere e i genitori sono costretti a sbirciare le partite dei loro figli dalla statale mentre gli spalti restano tristemente vuoti. Nonostante sei progetti su sette siano già stati approvati, il settimo è infatti fermo. Ed è proprio quello degli stadi “Curva Fiesole” (3.000 posti) e “Davide Astori” (1.500), che garantirebbero ai tifosi di partecipare agli eventi e vivere la cittadella h24.

Di
Redazione LaViola.it