Il club viola si pone interrogativi sul presente e sul futuro del Franchi. E soprattutto punta allo sconto sulla convenzione nei prossimi anni
«Giocare due stagioni fuori dal Franchi? Certo non una nostra scelta. Noi non avremmo mai voluto andar via: siamo stati messi di fronte al fatto compiuto». Scordatevi le dichiarazioni ufficiali e gli annunci formali. Ma provate a parlare con chi direttamente o indirettamente conosca il parere della società Fiorentina e sarà più o meno questo il commento. Scrive la Repubblica.
Il trasloco della squadra per due anni (2024-2025 e 2025-2026) agita e preoccupa il club. Che ha già posto a Palazzo Vecchio dubbi e preoccupazioni. Prima di tutto di natura economica naturalmente. Tipo: ci saranno ristori per i mancati incassi da biglietti nei due anni fissi in trasferta? La convenzione per l’uso del Franchi che scade a giugno sarà scontata rispetto alla cifra attuale, cioè 1 milione e 100 mila euro annui? E quando poi il nuovo stadio sarà pronto, chi gestirà gli spazi commerciali? Domande che assomigliano a sfide.
Il primo scoglio tra poche settimane sulla convenzione Franchi
Scade l’accordo tra il club viola e l’amministrazione comunale per l’uso dello stadio. Impianto che a fine 2023 vedrà iniziare i primi lavori che coinvolgeranno la curva Ferrovia. Che non sarà utilizzabile per le sfide interne da gennaio ‘ 24. Poi da metà 2024 a metà 2026 stadio totalmente off limits per i cantieri. La convenzione, che verrà rinnovata per un altro anno, è tema di discussione molto caldo. I viola si attendono un prezzo inferiore rispetto a quello attuale. Anche perché una curva rimarrà chiusa già da gennaio ‘24.
E nel frattempo la Fiorentina trasferirà il proprio centro sportivo per gli allenamenti oltre al quartier generale amministrativo a Bagno a Ripoli. Col nuovo Viola Park che sarà pronto a luglio. Palazzo Vecchio non chiude sull’idea di uno “ sconto” rispetto alla vecchia cifra. Ma chiederà al club garanzie che la squadra resti al Franchi anche post lavori scartando una volta per tutte suggestioni diverse. La sfida più grossa sembra in effetti quella, il dopo.
E la sensazione di Palazzo Vecchio è che adesso la Fiorentina si mostri fredda più per trattare migliori condizioni dal 2026 che altro. I viola già si interrogano del resto su prezzi e condizioni del nuovo Franchi. E chiedono: come verrà gestita l’intera area commerciale che dovrebbe sorgere attorno al nuovo stadio?
Vorrebbero probabilmente garanzie sulla gara che il Comune farà. Prima però la Fiorentina chiede anche altro. Ci saranno ristori assicurati alla società viola nei due anni di lavori previsti dato il certo drastico calo degli incassi al botteghino, stimabile in 24 milioni per 2 anni, bella cifra per un bilancio da 80 milioni l’anno?
Di
Redazione LaViola.it