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V. Baggio: “Papà è molto legato a Firenze. Gli manca il campo ma non il calcio”

Roberto Baggio

Le dichiarazioni della figlia dell’ex viola e pallone d’oro 1993

Valentina Baggio, figlia dell’ex attaccante della Fiorentina, Roberto Baggio, ha parlato a Sky Sport:

Ogni tanto esce fuori il rigore nella finale del 1994, vado spesso in Brasile e se lo ricordano bene. È un ricordo indelebile della sua vita, ma è difficile parlarne con lui. È arrivato fino a lì con tanta fatica, ma dopo quel rigore forse la gente si è innamorata ancor di più di lui perché è stata la dimostrazione che anche i grandi sbagliano, come se fosse tornato umano”.

COSA FA ROBERTO BAGGIO ADESSO. “Gli manca giocare, ma il mondo del calcio è cambiato e lui dice sempre di aver dato. Ora si occupa di cose diverse che gli danno comunque gioia. Fa una vita semplice, ritirata e in mezzo alla natura, lui è contento così”.

RICORDI. “Ci sono tanti momenti che ricordo legati alla carriera di mio padre, il primo è quando mi portò a 3 anni alla cerimonia per il Pallone d’Oro. Ricordo quando lo portammo a Pavia a un ristorante di amici, ho questa foto in cui io lo abbraccio. Anche l’addio a San Siro fu bellissimo ed emozionante. Poi ricordo un gol in rovesciata al Brescia dopo l’infortunio. I miei amici a scuola mi chiedevano di portarli a casa per avere l’autografo o giocarci un po’ insieme. Forse mio fratello ha più ricordi legati al calcio, perché gli piaceva andare agli allenamenti o entrare negli spogliatoi”.

BAGGIO IN FAMIGLIA.  “Quando era a casa, papà ci faceva ascoltare i cori del Boca perché è innamorato del club argentino. Ci mettevano grande allegria”.

LA MAGLIA A CUI E’ PIU’ LEGATO.Papà ha vissuto bene ovunque, è molto legato a Firenze e sicuramente è legatissimo alla Nazionale. Ho vissuto a Torino, Milano e Bologna, dalla Juve in poi lo abbiamo sempre seguito. A Brescia non siamo andati, papà sapeva che avrebbe smesso dopo poco e rimasi a Vicenza. Sono legatissima a Milano, ancora oggi è la mia città. Ma anche Bologna mi è piaciuta molto, ne sono affezionata”.

RAPPORTO. “Parla poco soprattutto da quando ha smesso di giocare. Abbiamo un bellissimo rapporto, mio papà è speciale. È stato spesso lontano per il calcio, ma ora che ha più tempo è bello goderselo. Nei primi 14 anni l’ho vissuto poco, poi sono andata via io per l’università ma in questo periodo sono tornata a casa e stiamo passando tanto tempo insieme. Fortunatamente abbiamo una bella casa nella natura, siamo tranquilli, con papà giochiamo molto a carte e cuciniamo. Sicuramente caratterialmente ho preso più da lui che da mia madre. Lui è un cucciolone, è affettuosissimo. Non è mai capitato di stare insieme sempre così a lungo, ma lui si emoziona anche quando giochiamo a carte ascoltando musica”.

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