Parte da Pioli la calda estate della Fiorentina. Un arrivo fatto nei tempi giusti, un mercato che sarà portato avanti da Corvino ma anche condiviso con il nuovo allenatore. La normalità con cui si è presentato l’ex Inter e giocatore viola ha fatto addirittura scalpore a Firenze, dopo mesi in cui la comunicazione era a dir poco astratta e confusionaria. Ripartire si può, ripartire si deve. In una piazza che ancora si divide e ancora ha bisogno di essere riconquistata, dato che troppe volte è stata ‘tradita’ negli ultimi mesi. Ma le basi ci sono, sono buone
Sorrisi e concretezza. “Ho sempre sperato di poter tornare alla Fiorentina, per me si chiude un cerchio. Farò di tutto per far capire ai giocatori quanto valga indossare questa maglia, quella della Fiorentina”. Motivazioni e passione. E poi l’incontro con i Della Valle, punto importante per ripartire. Con una richiesta dalla proprietà: tornare a divertirsi e a divertire. “La gente vuole vedere passione da parte dei giocatori. Ho incontrato i Della Valle nei giorni scorsi: li ho visti motivati, anche loro sono rimasti male dalla scorsa stagione”, ha sottolineato Pioli. Una sorta di anti-Sousa, un Pioli anche sulla scia di Vincenzo Montella. Sia per la voglia di tornare a divertire (ricordate il post Mihajlovic-Delio Rossi?), sia per quella consapevolezza che è in corso una rivoluzione tecnica.
E allora qui si torna al concreto. Ad una squadra prima da smantellare e poi da ricostruire. Soprattutto in tanti titolari. Via Gonzalo, anche Tello, in uscita Badelj, Ilicic, Tatarusanu, Kalinic, il caso Bernardeschi, più Borja Valero. “Chiamerò da oggi i giocatori uno a uno. Chi è motivato sarà il benvenuto”. Messaggio a Bernardeschi ma non solo, ai tanti con la valigia in mano. E allora chissà che non possa esserci qualche sorpresa.
Si ripartirà dal 4-2-3-1. Anche qui chiarezza, roba che non accadeva da un po’ di tempo. “Con i giocatori che abbiamo adesso questo è il modulo da cui iniziare a lavorare, poi vedremo. Possiamo anche variare”. Il gioco sugli esterni, la valorizzazione di Saponara, Chiesa e gli altri (anche Vecino, sul quale però balla una clausola da 24 milioni che non sembra così proibitiva per alcuni ricchi club). E poi anche i giovani da inserire, quelli già in casa e quelli che potranno arrivare dal mercato.
Tutto in divenire, anche se il fronte di chi resta scettico rimane corposo. Ovviamente sarà il lavoro sul campo, saranno i risultati a dare le prime impressioni. Ora tante parole, tanti tifosi aspettano i fatti. Per ripartire, davvero, come avvenne con Montella. Quando comunque Pradè e Macia, con un ruolo primario di ADV, allestirono una squadra mica male: da Gonzalo a Borja, da Mati Fernandez ad Aquilani fino a Pizarro e Cuadrado. Ecco perché, in ogni caso, molto passerà dal mercato e dal lavoro di Corvino.

Di
Marco Pecorini