Dentro i numeri dell’avvio di stagione della Fiorentina: davanti troppo spreco, dietro troppi sbandamenti. E approcci terribili
Premessa: sono numeri, statistiche e sono stati giocati solamente tre turni di campionato. Non vanno inoltre dimenticate le mille variabili del caso, tra cui il fatto che la Fiorentina è l’unica ad aver dovuto giocare il playoff per entrare in Europa, il mercato aperto, gli avversari affrontati etc etc.
Al netto di tutto, la Fiorentina ha messo a referto sin qui tre pareggi contro Parma, Venezia e Monza, affrontando due avversari su tre in casa, tutte formazioni che sulla carta dovrebbero lottare per salvarsi. Col Puskas Akademia, inoltre, sono arrivati altrettanti pareggi per un totale di 5 gare di gestione Palladino con 5 segni X e 0 successi, meritando niente di più di quello che ha ottenuto (anzi, con Parma e col Puskas in Ungheria la Fiorentina poteva tranquillamente perdere per quanto visto).
DAVANTI E DIETRO. Considerando solamente le gare di Serie A, la squadra viola è partita con una capacità realizzativa da zona retrocessione, ovvero col 6%. Ha messo a referto 44 conclusioni, segnando solamente 3 reti.
Troppo spreco, insomma. Dietro, invece, ha concesso 8.7 tiri di media a partita agli avversari, che vale il quarto miglior dato della Serie A. Tuttavia, anche quest’anno con un nuovo tecnico e un nuovo modulo si è confermata la facilità con cui la Fiorentina subisce gol. Il Monza, ad esempio, ne ha fatti due su due tiri, e con quel palo colpito prima del gol di Kean avrebbe fatto tre gol su tre tiri.
APPROCCI. C’è molto da lavorare, insomma, per la Fiorentina. Per non parlare degli approcci alla partita, visto che la squadra viola era andata sotto a Parma dove poteva chiudere il primo tempo sotto anche di due/tre gol, sotto di due reti col Monza che poteva aver fatto pure il terzo e sotto 0-2 col Puskas Akademia dopo un quarto d’ora. E solamente tenore e limiti degli avversari hanno permesso alla Fiorentina di rimontare.
POST SOSTA. Con Atalanta e Lazio, prime due squadre con cui se la dovrà vedere la formazione viola alla ripresa post sosta, ci sarà ben poco da scherzare. Lì gli alibi si ridurranno notevolmente per la Fiorentina e per Palladino. Lì si dovrà vedere un miglioramento sensibile davanti, dietro, nel gioco e nei risultati. Poter contare per la prima volta in assoluto su Gudmundsson, sperando in una notevole crescita di vari altri elementi, potrebbe dare una mano.

Di
Gianluca Bigiotti