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C’è chi ha convinto e tornerà alla Fiorentina, chi invece ha ancora bisogno di altri ‘step’ per crescere, chi infine probabilmente lascerà a breve i colori viola. Con la fine dei campionati italiani ed esteri, è il momento di fare il punto di Sguardo al Futuro, la rubrica di LaViola.it che di settimana in settimana ha seguito da vicino i giovani viola in prestito.
PROMOSSI. Tra i promossi sicuramente i due prestiti in Serie A. In particolare Szymon Zurkowski, centrocampista classe ’97 grande protagonista della stagione dell’Empoli. Trentasette presenze, 6 gol e 3 assist, fisicità, buona qualità e ottimi tempi d’inserimento. La stagione della svolta per il polacco: l’Empoli ha un diritto di riscatto, la Fiorentina l’eventuale contro-riscatto. Portarlo a Moena con Italiano potrebbe essere un’ottima soluzione. Discorso simile per Luca Ranieri, al primo vero anno di Serie A: 27 presenze e 1 gol, frenato solo nel finale da un infortunio, ma è stato tra i migliori della Salernitana anche quando i campani erano in grande difficoltà. È passato attraverso alcuni ‘scivoloni’, sì, ma la stagione del classe ’99 che può fare il difensore centrale e il terzino è stata più che positiva.
IN CRESCITA. Altre buone notizie tra Serie B e Serie C. In cadetteria Gabriele Ferrarini (2000) ha giocato un campionato da primi posti con il Perugia, con 31 gare e 1 gol dopo la promozione centrata un anno fa con il Venezia. Non sempre titolare (15 volte in totale), ma ci sono stati spunti interessanti. Proprio al Perugia, tra l’altro, dovrebbe andare Niccolò Pierozzi, classe 2001 grande protagonista con la Pro Patria in Serie C: 39 gare, 8 gol e 4 assist, una vera rivelazione al primo anno fuori da Firenze. Per lui, appunto, pronto il salto di categoria, assolutamente meritato vista l’ottima annata. Soddisfazioni anche per il duo viola al Gubbio: Samuele Spalluto (2001) si è ritagliato uno spazio più che importante con 11 gol e 1 assist in 30 presenze, mentre Simone Ghidotti (2000) ha giocato 38 gare stagionali incassando 44 gol (12 volte porta inviolata), con ottime prestazioni. Anche grazie a loro gli umbri hanno centrato i playoff.
ESTERO. Quindi spazio alle migliori note dall’estero. Se si parla di Christian Kouamè in chiave Atalanta (in un possibile scambio con Gollini), è soprattutto grazie alla buona stagione dell’ivoriano all’Anderlecht, dopo la scorsa stagione (molto) difficile in viola. Il classe ’97 ha trovato molta continuità (36 presenze con oltre 3 mila minuti giocati), con 13 gol e 10 assist: un buon bottino. Punto fermo nel Vitesse invece Jacob Rasmussen (’97), autore di una buona stagione con gli olandesi: 39 presenze, 1 gol, 2 assist e un’espulsione, l’esperienza in Conference (fuori contro la Roma agli Ottavi) e la finale per tornare in Europa persa ieri contro l’AZ Alkmaar (ma il difensore era infortunato). C’è da capire se sarà riscattato o meno. Buona annata anche per Toni Fruk, trequartista/esterno offensivo classe 2001 che con l‘HNK Gorica nella massima serie croata ha messo insieme 32 presenze totali con 5 gol e 1 assist, guadagnandosi anche la convocazione in Nazionale U21.
IN B. Si torna poi in Italia facendo tappa a Pordenone, dove hanno raccolto esperienza in Serie B Alessandro Lovisa (2001) e Christian Dalle Mura (2002). Il primo, dopo i soli 7′ in Serie C alla Lucchese nella prima parte di stagione, è passato a gennaio al Pordenone dove il padre Mauro è presidente: qui è arrivata tanta continuità, con ben 17 presenze (15 da titolare) su 20 gare, 1 gol, 1 assist e alcune prove convincenti, nonostante la retrocessione in anticipo dei suoi. Il secondo, promettente difensore, non aveva mai giocato alla Cremonese fino a gennaio, ma in Friuli ha trovato tanto spazio con 17 presenze (16 da titolare) su 20 partite totali.
IN C. In Serie C, invece, hanno trovato spazio due vecchi protagonisti della Primavera viola. Eduard Dutu (2001), difensore, ha giocato 26 partite (20 da titolare) a Montevarchi, centrando diverse buone prove. Mattia Fiorini, centrocampista classe 2001, ha giocato invece 19 partite (12 da titolare) nel Fiorenzuola. Per entrambi, alla prima stagione lontano da Firenze, una buona annata con due salvezze centrate.
SFORTUNATO. Altri invece hanno trovato meno spazio. Gabriele Gori, centravanti classe ’99, era stato tra i trascinatori del Cosenza in Serie B fino a dicembre (5 gol e 2 assist in 18 partite, tutte da titolare), poi però dopo il Coronavirus a gennaio è stato fermato da una miocardite e non ha più rivisto il campo. Tanta sfortuna quindi per lui, che era partito benissimo.
POCO SPAZIO. Michele Cerofolini (’99), invece, dopo il rientro dall’infortunio e gli allenamenti con la Prima Squadra, era partito a gennaio per giocarsi un posto all’Alessandria, sempre in B, ma alla fine il portiere ha giocato solo una partita. Stagione non troppo proficua sul piano del minutaggio anche per Andrea Milani, centrocampista classe 2002 che dopo la manciata di minuti a Monopoli fino a gennaio poi ha collezionato 12 presenze al Monterosi, sempre in C, ma solo 3 dall’inizio. Non ha mai giocato, invece, Lorenzo Chiti, difensore classe 2001 che è andato a gennaio all’Avellino non trovando mai spazio (fermato anche da problemi fisici).
AL DI SOTTO DELLE ASPETTATIVE. Chiusura su Montiel, fantasista classe 2000 ex ‘spalla’ di Vlahovic finito però spesso in panchina. Ha iniziato la stagione nel Siena di Gilardino, in Serie C, era partito bene con un gol appena dopo essere entrato nel finale contro la Carrarese ma ha finito per giocare (in mezzo anche ai cambi di allenatore) solo 11 partite in totale (3 da titolare). Così a gennaio è tornato ‘a casa’, a Palma di Maiorca, in prestito all’Atletico Baleares, in Serie C spagnola: sembrava il posto ideale per ‘rinascere’, ma anche qui è arrivata una sola presenza da titolare (14 spezzoni totali da 238′ complessivi) con un solo assist all’attivo. Davvero poco per chi, dopo essere arrivato per 2 milioni (più 1 di commissione), sembrava essere un predestinato. Il ‘ragazzo di Coppa’ che tolse le castagne dal fuoco prima nel 2019 contro il Monza, poi nel 2020 contro l’Udinese, tanto che in molti iniziarono a invocarlo in pianta stabile in prima squadra. Questa stagione in prestito, però, non ha rispettato le aspettative.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														
Di
Marco Pecorini