Parla l’ex ct azzurro Arrigo Sacchi: “Mancini è troppo solo per rovesciare il mondo. Se va tutto bene, ci può mettere una pezza. Servirebbe invece una federazione forte”
Parla così l’ex ct azzurro Arrigo Sacchi, al Qs: Mancini? “Già un’altra volta l’Italia si appellò all’uomo del destino. Si chiamava Mussolini e sappiamo come è finita. Ovviamente non faccio paragoni. Ma dico che Mancini è troppo solo per rovesciare il mondo. Se va tutto bene, ci può mettere una pezza. Servirebbe invece una federazione forte, che metta al centro il merito, la qualità, il senso del collettivo. Una federazione che sviluppi una scuola, uno stile, un’identità di gioco che caratterizzino la nostra nazionale. Gli stranieri nel nostro campionato? Siamo un paese che per vincere dona l’anima al diavolo, un paese che non ha un vero orgoglio nazionale. Oggi guardando certe partite non si capisce che è il campionato italiano, tanti sono gli stranieri in campo. Ai tempi del mio Milan c’erano si Gullit, Van Basten e Rijkaard ma la spina dorsale della squadra era tutta italiana». Serve un accordo fra i club che limiti il numero degli stranieri in campo? «Serve un salto culturale. I presidenti devono capire che i nostri giocatori danno di più degli stranieri sul piano dell’attaccamento alla maglia, della facilità con cui si adeguano alle regole del gruppo, del senso di identità’”
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Redazione LaViola.it