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Renzi: “Il mio emendamento contro le Soprintendenze. Basta l’accordo col sindaco”

Renzi

Il senatore di ItaliaViva parla in maniera approfondita dell’emendamento che potrebbe portare al restyling del Franchi: “Sarebbe una follia votare contro”

Il senatore di ItaliaViva ed ex sindaco di Firenze Matteo Renzi è intervenuto a Lady Radio per parlare dell’emendamento che verrà votato nei prossimi giorni e che potrebbe favorire un progetto di restyling del Franchi: “Da domani si inizia a votare questo emendamento e si guarda in faccia in faccia la realtà. Ci sono vari emendamenti sugli stadi, non c’è soltanto di ItaliaViva. Il nostro è quello un po’ più strong di tutti perché riguarda gli stadi di proprietà delle società professionistiche: se ci sono l’autorizzazione e il consenso del Comune non importa che ci sia anche un passaggio in Soprintendenza. Questo per sbloccare i cantieri e aumentare i posti di lavoro. Come vediamo, in questi giorni la crisi picchia duro e quindi se ci sono degli imprenditori che si trovano d’accordo con il Comune è giusto che si possano fare questi lavori. Da domani si inizia a votare in commissione e vedremo da che parte stanno le varie forze politiche. Io non ho dubbi sul fatto che autorizzare i cantieri con persone che sono pronte a mettere sul piatto 2-300 milioni di investimento sia un fatto positivo. Non solo per la Fiorentina ma per la città, perché si tratta di posti di lavoro”.

SOPRINTENDENZA.Questo emendamento è contro le soprintendenze? Sì, nel senso che secondo me su uno stadio di calcio non si può intervenire come si interviene su un’opera di Raffaello o su Ponte Vecchio. Non si sta chiedendo di fare uno stadio a Ponte Vecchio o al Colosseo, ma se la Fiorentina decide di rifare lo stadio a Campo di Marte deve bastare l’accordo con il Comune. Gli altri partiti dicono di trovare una formula più light. Da domani si inizia a votare questo emendamento, che arriverà al voto in Commissione molto probabilmente tra sabato e domenica e poi in Senato martedì o mercoledì”.

POTERI AI SINDACI. Se c’è un sindaco basta quello, a Firenze così come in altre città. Sono i sindaci che devono trattare con le società perché sono fatti politici che riguardano la città. Non si può arrivare ad un accordo amministrativo e poi la Soprintendenza dice no. Nel caso del Franchi, se questo emendamento sarà approvato, a quel punto il sindaco di Firenze e la Fiorentina, una volta trovato l’accordo, ci metterebbero pochissimo a dare il via libera ai lavori. Il tema centrale è quello si sorpassare la burocrazia delle Soprintendenze. In più Firenze è in crisi dal punto di vista del turismo, e qui c’è un imprenditore che sarebbe pronto a investire 2-300 milioni su un progetto concreto che creerebbe tanti posti di lavoro”.

NON SOLO FIRENZE. “Io ho il sangue viola ma non l’ho fatto solo per la Fiorentina. L’ho fatto per tutti. Voglio vedere come fanno in un momento di crisi come questo a dire di no. Se poi dicono di no se ne prenderanno le responsabilità”.

FAST FAST FAST. “Nel giro di una settimana a Commisso saranno messe in tavola le carte per poter avere finalmente un no o un sì. Il patron viola aveva parlato di ‘fast, fast, fast’ e almeno sugli emendamenti siamo stati super fast”.

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