Il tecnico è la garanzia per alzare un po’ di più l’asticella. Una settimana al ritrovo per la nuova stagione: attesa per i volti nuovi
“Ora l’entusiasmo deve crescere, ho visto attorno a tutti grandissima voglia di ripartire e fare bene. Ci butteremo a testa bassa sulla costruzione della squadra per far meglio dell’ultima stagione. Stiamo lavorando da dopo la fine del campionato per cercare di far crescere questa squadra, ora prepareremo strategie per migliorare e cercare di fare qualche punto in più rispetto all’anno scorso”. Queste le parole di Vincenzo Italiano di settimana scorsa, dopo l’ufficialità del rinnovo di contratto con la Fiorentina. Non a caso, da quel momento, i dirigenti hanno iniziato a stringere con decisione per alcuni giocatori in condivisione con l’allenatore. Con la regia di Ramadani, agente anche del tecnico, per Jovic, accelerando per Dodô con lo Shakthar, facendo passi avanti per Mandragora.
AMBIZIONE. L’entusiasmo per la qualificazione in Conference League, del resto, si era assopito a Firenze con il mancato riscatto di Torreira e con lo stallo per la conferma dell’allenatore. Il rinnovo di Italiano, ma anche le parole del tecnico, confermano però la volontà di costruire una Fiorentina competitiva anche per la prossima stagione. Da una parte, insomma, le dichiarazioni di maggio del presidente Commisso che raccontavano con realismo economico tutte le difficoltà di competere con chi fattura di più in Italia, dall’altra la volontà di società e allenatore di non perdere lo slancio dopo l’ultima, grande stagione. La rosa cambierà e non poco, ma da qui si può costruire qualcosa di buono, insomma.
‘GARANTE’. Da un’identità di gioco, da un’ossatura di squadra che rimarrà, da uno spirito di gruppo che ha permesso alla Fiorentina di andare oltre i propri limiti. Ci sono giocatori che devono ancora migliorare, Cabral e Ikonè (ultimi arrivati a gennaio) su tutti, ci sono tanti innesti da fare, ma seguendo l’ambizione dell’allenatore, che ha già dimostrato di saper tirar fuori il massimo dal suo gruppo e dai singoli, la Fiorentina può ripartire con fiducia. Cercando di fare ‘qualche punto in più rispetto all’anno scorso’, appunto. Una base minima che comunque traccia una linea da cui ripartire.
ROSA LARGA. Nonostante una rosa ancora da (ri-)costruire. Alcuni giocatori importanti hanno già lasciato, altri lo faranno a breve, ci saranno tante cessioni da fare tra i calciatori di rientro dai prestiti. Ma andrà allestita una rosa ampia per fronteggiare una stagione del tutto inedita, con partite ogni tre giorni da agosto a novembre, la pausa di quasi due mesi (per chi non andrà al Mondiale) e la full immersion da gennaio a inizio giugno 2023. Se già Italiano voleva una rosa larga lo scorso anno, a maggior ragione la riterrà necessaria per il 2022/2023. Ruotare bene gli uomini diventerà fondamentale. In tutti i reparti.
PRIMI ANNUNCI. E sarà importante anche inserire quanto prima almeno alcuni nuovi arrivi, per farli iniziare a lavorare con Italiano. Un lavoro quotidiano che abbiamo visto quanto sia importante. Questa sarà la settimana dell’inizio ufficiale del mercato: arriverà qualche annuncio? Jovic è vicino, con la regia di Ramadani, ma ancora non è stato trovato l’accordo con il Real Madrid. Il giocatore ha già aperto alla prospettiva di giocare a Firenze, così come Dodô, per il quale continua la trattativa con lo Shakthar. E poi Mandragora, l’altro profilo vicino per il centrocampo. Dalla Spagna continuano ad avvicinare anche Umtiti per la difesa, vista la probabile partenza di Milenkovic, mentre come mezzala Bajrami è un giocatore che piace: con l’Empoli i discorsi possono essere ampi, può rientrare anche il classe ’99 svizzero (anche se fare affari con Corsi non è mai semplice). E il portiere? La Fiorentina è comunque, per ora, coperta con Terracciano, l’impressione è che ci sia da aspettare un po’ anche per soddisfare le condizioni viola (ovvero un prestito, visti gli investimenti da fare in altri reparti). Una settimana al ritrovo pre-stagione a Firenze, dal 10 luglio la partenza per Moena. Presentarsi con qualche volto nuovo non sarebbe cosa da poco.
Di
Marco Pecorini