Focus sui giovani portieri del settore giovanile viola
Se il presente si chiama Terracciano, con Christensen rilegato a un ruolo di vice tra infortuni ed errori, la Fiorentina può guardare al futuro tra i pali con una certa serenità. Martinelli (2006) e Vannucchi (2007) sono ormai in pianta stabile con la Prima Squadra e sono entrambi nel giro delle rispettive Under azzurre. Ma non sono gli unici.
La scelta di promuoverli con i grandi ha fatto sì che lasciassero il posto ad altri tra Primavera e U18. Un’occasione colta soprattutto da Pietro Leonardelli. Un fisico diverso rispetto ai due sopracitati, con lunghe leve e 196 cm d’altezza, il classe 2006 nato a Grosseto è stato artefice di una bella prestazione al Tre Fontane contro la Roma nella semifinale di Coppa Italia Primavera e ha fatto intravedere anche una crescita nel gioco con i piedi. La convocazione e l’esordio con la Nazionale U18 nella vittoria per 2-0 contro l’Austria sono la naturale conseguenza dei suoi miglioramenti.
E nel frattempo, con la sua promozione agli ordini di Galloppa, con l’U18 di Papalato ha dato buone risposte Lucas Lopez Salgado. Arrivato in estate dopo le esperienze al Torino e all’Imolese, l’argentino classe 2006 è monitorato dagli osservatori delle nazionali giovanili dell’Albiceleste per un’eventuale convocazione in vista del Sudamericano Sub20 del 2025.
E non è finita perché nell’U16 si sta mettendo in mostra da sotto-età Tommaso Mazzi. Il classe 2009 è nato a Grosseto ed è figlio di Giacomo Mazzi, ex portiere di Empoli, Siena e Reggina, mentre suo fratello Gianluca difende la porta del Legnago. Il 14enne si è reso protagonista con la Nazionale U15 con un rigore parato contro la Spagna nell’ultima amichevole giocata a Coverciano proprio qualche settimana fa. Risultati frutto del lavoro di Valentino Angeloni e del responsabile dei portieri del settore giovanile viola Lorenzo Fattori, arrivato nel 2020 dall’Atletica Castello. Grazie a loro, la Fiorentina conferma la propria tradizione con gli estremi difensori formati nel proprio vivaio.

Di
Mattia Zupo