Conte e i fantasmi azzurri di Firenze: fuori Kvara e Politano, tocca a Spinazzola disfare le valigie e giocare
Niente ballottaggio, una sorta di ‘solidarietà’ spicciola, oppure il destino. Antonio Conte deve rinunciare a Politano e Kvaratskhelia, deve così affidarsi alla classe operaia per sostenere Lukaku e Neres: in una squadra che sembra scomponibile, capace eventualmente di rimodellare il 4-3-3 in una difesa a cinque, Leonardo Spinazzola toglie il completino dalla valigia, esce per un attimo dal mercato, mette assieme ciò che ricorda del suo passato remoto da laterale offensivo e soprattutto prende aria, avendo messo assieme 34’ nelle ultime dieci di campionato e, complessivamente, 269’ da agosto in qua. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
IN EMERGENZA. A sinistra, ci andrà lui, e dovrà travestirsi da incursore e da difensore, fondere l’una e l’altra fase, inventarsi un po’ Politano e un po’ Kvara ma principalmente se stesso per arrivare sino a Lukaku e non farlo sentire terribilmente solo, come spoilerato da Conte. Davanti (ri)tocca quindi a Lukaku, l’uomo con il timer incorporato, quel centravanti che ha cominciato a segnare una partita sì e due no e che quindi si presenta a Firenze con il peso del Napoli sulle spalle e un appuntamento al quale dare corpo e sostanza. E’ il testimonial del modello-Conte, il riferimento indiscutibile d’una squadra che per la prima volta nella stagione va ad affrontare letteralmente l’emergenza, senza ali e pure senza centrocampisti di ricambio, tranne Gilmour che però viene considerato esclusivamente un regista: Firenze è una città per il Napoli abitata da ombre, persino da fantasmi, da ricordi che si rincorrono e puntualmente riemergono dalle brume del passato (stagione 2017-2018, quello dello scudetto che venne «lasciato» in albergo dopo Inter-Juventus e che ancora rimane un grido di dolore collettivo).
Di
Redazione LaViola.it