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Milenkovic-Hancko ‘stakanovisti’, i gol di Vlahovic, le delusioni di Pjaca: il bilancio dei Nazionali viola

Chiesa ‘spremuto’ da Mancini, esulta Edimilson e in parte anche Simeone (ancora senza gol, ma con un bell’assist).

Stanno rientrando poco a poco i 12 Nazionali viola che hanno lasciato la scorsa settimana Firenze. Pioli avrà il gruppo al completo solo domani, a 72 ore dalla gara del Dall’Ara, per preparare al meglio la sfida di Bologna. Senza una ‘vittima’ illustre delle Nazionali, ovvero capitan Pezzella: “Dispiace anche perché abbiamo mandato il giocatore in buona salute ed è tornato infortunato, ma ci sta. Non sembra comunque un infortunio grave, l’obiettivo è recuperare Pezzella per la Juventus. Sarà l’occasione per qualche altro giocatore, questi stanno lavorando bene”, ha commentato Pioli. Dolori e qualche gioia, il tecnico spera di riavere con sé giocatori più motivati che ‘acciaccati’, o stanchi, visto l’alto minutaggio in Nazionale di diversi giocatori.

EN PLEIN. Punto fermo (anzi, fermissimo) della Serbia è Milenkovic, 21 anni e titolarissimo per Krstajić, che ha fatto giocare Nikola da centrale sia contro il Montenegro che contro la Lituania. Risultato: doppia vittoria, Serbia in Serie B di Nations League. E 180 minuti per Milenkovic. Minutaggio pieno anche per David Hancko: appena un tempo giocato in viola, ma per la Slovacchia è un titolarissimo: 180′ come terzino sinistro contro Ucraina e Repubblica Ceca, ma per i suoi è arrivata la retrocessione in Serie C.

FIDUCIA. ‘Spremuto’ anche Federico Chiesa dal ct Mancini. Unico in campo in tutte e 9 le partite del nuovo corso dell’Italia, l’esterno viola ha giocato 85′ contro il Portogallo e 45′ ieri contro gli USA, accusando anche un po’ di stanchezza. Pioli, ovviamente, monitorerà le sue condizioni in questi giorni (non ha mai rifiatato da agosto), sperando di poterlo avere al meglio a Bologna. Biraghi, invece, ha giocato tutta la partita con il Portogallo, restando poi fuori contro gli USA. Alto minutaggio per Edimilson Fernandes, che ha avuto molto spazio con la Svizzera: 45′ in amichevole contro il Qatar, poi tutta la partita in campo nella vittoria 5-2 contro il Belgio (con assist a Seferovic). E inaspettato primo posto nel girone, con la conquista delle Final Four della Nations League.

GOL E NON SOLO. Bene anche Dusan Vlahovic, che in viola ha messo insieme appena tre spezzoni finali senza lasciare il segno. Con la Serbia Under 19, invece, è chiaramente tra i migliori e uno dei trascinatori: gol contro il Kazakistan prima dell’espulsione (per doppio giallo) al 74′, poi doppietta nel 4-1 dei suoi contro la Polonia. Tre gol e 164′ giocati. E Serbia prima nelle qualificazioni all’Europeo U19. Una bella iniezione di fiducia per il classe 2000 viola, che ora spera di avere più spazio con Pioli. Un po’ come Norgaard, che però è rimasto a guardare con la sua Danimarca, senza scendere in campo.

ATTACCO DA RECUPERARE. Chi invece ha respirato aria di giocata decisiva, invece, è stato Giovanni Simeone: nella notte è entrato al 73′ contro il Messico, tempo che è bastato per una sgroppata di 50 metri con assist perfetto per il raddoppio di Dybala. Bene anche Lafont, che dopo la panchina contro la Svizzera ha giocato (mantenendo la porta inviolata) contro la Norvegia, con la sua Francia U20. Chi non sorride, oltre ad un Dragowski tornato a Firenze acciaccato, è Marko Pjaca: appena 5 minuti (compreso recupero) tra Spagna e Inghilterra con la sua Croazia, e retrocessione in Serie B di Nations League. La Nazionale, nel suo caso, non ha dato troppi motivi per gioire.

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