Grande delusione in casa viola per la sconfitta maturata negli ultimi secondi. Ma adesso testa e cuore andranno alla partita contro la Juventus
La nottata di Italiano sarà di quelle agitate. C’è da scommetterci, avendo visto faccia ed umore del post partita. Perderla così ha fatto male, perché senza quell’azione finale il giudizio sarebbe stato totalmente diverso. Fa male il doppio, proprio perché in settimana quella situazione lì, con Berardi sovrapposto sull’esterno, è stata provata e riprovata. Tant’è, la Fiorentina torna a casa con zero punti, con una delusione cocente nella testa e con la voglia di rialzarsi subito.
Italiano lascia a riposo alcuni titolari come Torreira, Bonaventura e Nico Gonzalez, regala continuità fra i pali a Dragowski e lancia a sorpresa Ikoné dal primo minuto. La partita, nel primo tempo, si gioca su ritmi forsennati. Batti e ribatti da una parte e dall’altra, alla fine la meglio ce l’ha Traorè, che vince un rimpallo e porta avanti il Sassuolo. La Fiorentina reagisce rabbiosa, come all’andata. Gran tifo dei quasi 3.000 giunti da Firenze, grande furore agonistico della squadra. Ci provano in tanti, non ci riesce nessuno.
La ripresa inizia su ritmi più blandi, per merito della Fiorentina, che inizia a palleggiare nella metà campo avversaria, mettendo alle corde la squadra di Dionisi. Bella prova di forza. Bella personalità. Solita Fiorentina, stesse idee. Italiano forza il modulo con i cambi, fino all’espulsione di Bonaventura. Ingenuo, Jack, a cadere nella trappola della protesta esagerata, ma l’arbitraggio del giovane Prontera ha lasciato piuttosto basiti in casa viola. Nessun episodio clamoroso, è stata proprio la gestione dei falli a non aver convinto. Per una partita così veloce e di così alto livello tecnico, forse serviva un fischietto un po’ più esperto.
In dieci la Fiorentina non molla, continua a lottare e trova il pareggio con una bella azione corale, innescata da Torreira, rifinita da Saponara e conclusa da Cabral. Primo gol in maglia viola per l’ariete brasiliano, festeggiato da tutto il gruppo, con in testa Piatek. Un bel segnale, ma obiettivamente anche nella sconfitta, la Fiorentina ha confermato in tanti aspetti di essere una squadra vera e compatta.
Purtroppo, però, gli errori si pagano cari. Quarta non legge il movimento di Defrel, si fa beffare a pochi secondi dalla fine e si materializza così una sconfitta immeritata. Che la fase difensiva sia ampiamente da migliorare è un dato di fatto, ma certi errori dei singoli dispiacciono particolarmente. Poca concentrazione, stanchezza, difficile dirlo.
La nota lieta? Castrovilli. Senza dubbio alcuno. Partita da giocatore vero, da centrocampista moderno, come non si vedeva da troppo tempo. La speranza è che sia il primo segnale della rinascita.
Ora la Juventus. E’ arrivato il momento di pensarci davvero. Squadra e città, da stanotte e fino a mercoledì sera. Un pensiero fisso.

Di
Alessandro Latini