L’analisi de La Repubblica alla vigilia di Napoli-Fiorentina: al Maradona può consacrarsi Gonzalez, Cabral è chiamato a battere un colpo
Partita che fa paura, quella di Napoli, molto più di quella di Milano con l’Inter: loro sono in forma, giocano per lo scudetto e avranno voglia di vendicarsi della serata di Coppa Italia. Noi pure, però, ci giochiamo tanto: uscire imbattuti dal Maradona significherebbe la certezza di poter correre fino in fondo per tornare in Europa, e poi vada come vada. Non che una sconfitta sia una sentenza di condanna, abbiamo pur sempre una partita da recuperare, ma sarebbe dura risalire. Così scrive Stefano Cappellini su La Repubblica.
ATTACCO. Serve che l’attacco batta un colpo. Cabral deve cominciare a dimostrare di poter essere l’attaccante da cui ripartire l’anno prossimo. E, prima o poi, dovrà essere il momento di Ikoné. Era il rinforzo di gennaio più atteso, fin qui ha fatto meno del previsto anche se era e resta ingiusto chiedergli di essere già determinante. Di Sottil va capito se studia da Morfeo, tecnico ma inutile, o da Baiano, la seconda punta che ci manca come il pane. Anche se in questo momento c’è un solo giocatore che ha di sicuro già i colpi per essere decisivo ed è Nico. La sua è già una stagione molto positiva, gli manca l’acuto da grande partita, è una grande occasione, il San Paolo è uno stadio argentino al punto giusto.
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Redazione LaViola.it