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Jovic brilla: grandi potenzialità, ecco cosa gli chiederà Italiano. Cabral invece fatica

Il centravanti serbo in copertina dopo i primi allenamenti e la prima amichevole: in area si muove alla grande. Il brasiliano invece ancora in ombra

Il rischio è quello di esaltarsi troppo per un poker contro il Real Vicenza, ma restano in mente due concetti incontestabili estratti dal repertorio di Jovic: la straordinaria capacità di muoversi in area e il fiuto per la posizione giusta al momento del passaggio. Breve flash: Jovic parla male l’italiano, ma le occhiate fulminanti verso i compagni che sbagliano l’ultimo assist sono traducibili in tutte le lingue. Così scrive La Nazione.

MOVIMENTI. La condizione fisica di Jovic è lontana da quella ideale, e ci mancherebbe, la vita a Madrid è stata molto in periferia e lo sbarco nel nuovo mondo è troppo recente. Quello contro il Real Vicenza è stata una dimostrazione di quanto siano enormi le potenzialità. Ci sarà da lavorare molto e la sensazione è che Italiano chiederà (anche) movimenti diversi a un centravanti non troppo felice di allontanarsi dall’area di rigore. Jovic dovrà partecipare di più alla manovra e trasmettere un coinvolgimento tarantolato anche in fase di non possesso per esaltare Italiano, ma bisogna andare per gradi avendo la consapevolezza che non si possono stravolgere le caratteristiche di un giocatore.

LONTANO. Nella prima uscita, invece, è rimasto ai confini dell’invisibilità Cabral, in evidenza solo con una bella rovesciata. Il brasiliano ha mostrato scarso feeling con le posizioni da frequentare in area. Eppure quello avvantaggiato rispetto a Jovic avrebbe dovuto essere lui. Ma niente: Jovic era sempre nel posto giusto e Cabral mai. Italiano dovrà sostenere molto il centravanti brasiliano, anche perché in una stagione con più di 50 partite ci sarà spazio per tutti.

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