Italiano, la casa alle Cure e il figlio che gioca in viola. E’ ancora legato a Firenze

Un rapporto di tre anni e tanti amici in città, oltre a diversi detrattori. Dietro la panchina potrebbe ritrovare quelli con cui battibeccava spesso

Dalla bistecca al sushi, dal Viola Park alla casa a pochi passi dal Franchi, passando per qualche partita di volley. La vita a Firenze di Vincenzo Italiano è stata all’insegna della semplicità, del calcio e di amicizie vere e ancora attuali anche se ormai ha lasciato Firenze da un anno. Ci tornerà da avversario domenica e chissà se dietro alla panchina del Franchi ritroverà quei tifosi con cui tante volte ha battibeccato, scrive il Corriere Fiorentino.

CASA A FIRENZE. D’altronde Italiano era uno che non staccava mai dal calcio e se si portava il lavoro a casa, per discuterne con la moglie Raffaella, figuriamoci allo stadio in piena trance agonistica: le sue giornate erano scandite dagli allenamenti e al Viola Park si fermava ad aspettare il figlio Riccardo che tuttora gioca nelle giovanili viola, nell’Under 18. Proprio per lui e il fratello Christian ha tenuto la casa, a ridosso del quartiere Le Cure.

LA SALA DEDICATA. Italiano la sera amava stare a casa, e i locali dove andava a cena erano praticamente gli stessi, a Montebeni quando voleva la carne, in piazza Ferrucci quando voleva mangiare sushi, in San Frediano per le occasioni particolari per gustarsi pesce. Al ristorante «Da Tullio», l’amico Paolo Bacciotti gli aveva intitolato anche una saletta privata: «Amava cenare lì perché c’era la tv e poteva stare tranquillo, essendo una persona molto riservata — racconta Bacciotti — Quando gli proposi di intitolargli la saletta rimase sorpreso e quando veniva con gli amici la mostrava con orgoglio. I suoi piatti preferiti erano lo spaghetto dei cavalieri e la bistecca fritta, una volta gliela feci anche tagliare. Quando torna a Firenze viene ancora a mangiare qui. Sono felice che abbia vinto la Coppa e la dedica a Joe Barone esprime bene la persona umile e di cuore che è».